Economia

Va in scena il Forum di Politeia

Una giornata di dialogo tra le università e i csr manager

di Redazione

Oggi a Milano, a Palazzo Besana di piazza Belgioioso, sede di Intesa Sanpaolo si è tenuto il sesto forum annuale “Business Etichs and Corporate Social Responsability in a Global Economy”. Proposto da Politeia, Centro per la ricerca e la formazione in politica ed etica. Il titolo dell’edizione “Corporate and Stakeholder Responsability for Sustainability”. Il seminario era distribuito in quattro panel ricchi di relatori eccellenti: docenti universitari, imprenditori e csr manager. Il tema di fondo la sostenibiltà. Il mondo accademico, con Ans Kolk dell’Amsterdam Business School, Alberto Martinelli, dell’Università Statale di Milano, Sybille Sachs, dell’Università di Zurigo, David Wheeler della Playmouth Business School e Simon Zadek, si è confrontato, tenendo sullo sfondo la realtà odierna di un mondo imprenditoriale ed economico appena uscito da una crisi economica globale, arrivando, con naturalmente dei distinguo, alla conclusione unanime che si deve puntare tutti sulla csr. Per tutti sono intese le imprese, gli stakeholders delle stesse e i governi. Se questo cambio di mentalità dell’imprenditoria non dovesse avvenire, tutte quelle realtà economiche che manterranno il vecchio sistema sarebbero destinate a estinguersi. Su questa base teorica sono stati invitati a confrontarsi i csr manager e gli imprenditori portando più sul concreto e nel vivo il discorso. Molto interessante l’intervento di Damiano Carrara Il manager di Ubi Banca, contrariamente ai suoi colleghi ha preferito non fare uno spottone alla propria azienda ma portare considerazioni riguardo i problemi e le difficoltà che si riscontrano nella mettere in pratica politiche manageriali sostenibili. Una ricerca che ha interpellato più di 40 mila utenti e ha sottolineato come, nonostante l’87% delle aziende ritenga la Csr una cosa “molto importante”, nei fatti i consumatori di questo interesse non sanno nulla. Il motivo è semplice: da una parte le aziende non fanno niente a riguardo, dall’altra il consumatore non è interessato a leggere un bilancio sociale. Paolo Nazzaro, manager di Telecom Italia invece ha proposto le politiche dell’azienda, dopo Ferrovie dello Stato la più grande consumatrice di energia elettrica nel nostro paese, che si è concentrata sulla diminuzione delle emissioni di C02. Non solo, interessante anche il capitolo “Cenni all’approccio generale di Telecom Italia alla sostenibilità”. Le innovazioni proposte sono semplici. Telelavoro, coibentazioni, informatizzazione dei prodotti, e telemedicina. Modi per evitare inutili spostamenti, sprechi e costi. In conclusione Fulvio Rossi di Terna ha sottolineato che per arrivare a quel cambiamento radicale della manager mind prospettata dal mondo universitario in Italia servirà un periodo non più breve di 15 anni. Il ragionamento è semplice, tutto questo tempo scongiurerà l’estinzione prospettata dai docenti per tutte quelle aziende vecchio stile?
Il susseguirsi dei panel ha dato vita più a domande che a soluzioni. Domande alle quali bisognerà trovare presto risposte. 


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