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Il Cocis aderisce al “Primo Marzo 2010 una giornata senza di noi “

di Redazione

Il Cocis aderisce al movimento Primo Marzo 2010 una giornata senza di noi e alla giornata di protesta del 1° marzo, perchè crede nella costruzione di un società multietnica e multiculturale e perchè da tempo lotta per sostenere i diritti di cittadinanza degli immigrati, contro ogni forma di razzismo e discriminazione.
In Italia ed in Europa i migranti sono vittime di discriminazioni, pregiudizi, aggressione, in molti, troppi settori della vita quotidiana: sul lavoro, a scuola, nell’accesso ai beni e servizi pubblici.

D’altro canto, la crescente popolarità di partiti anti-immigrati al governo in molti paesi europei, le politiche migratorie restrittive, i dibattiti politici (e mediatici) che premono sul tema della sicurezza, della scarsa capacità d’integrazione delle minoranze (soprattutto non cattoliche) e si centrano solo e soltanto sul fenomeno dei clandestini hanno certamente un impatto negativo sulla società civile. Tra gli altri, il nostro governo non si distingue certo per un approccio al fenomeno migratorio che possa contare su una politica di integrazione e di cooperazione. Nel nostro paese, ad esempio, il flusso di immigrati che sbarcano sulle coste che tanto monopolizza la stampa, i decisori politici e l’opinione pubblica, ha un’incidenza bassissima sulla presenza regolare, contando meno dell’1% (si veda il rapporto 2009 sulle immigrazioni della Caritas).

Quella del Primo marzo è una iniziativa che testimonia la volontà di una larga parte della società civile di dar vita ad una ‘casa’ comune dove non esistono cittadini di serie B, dove ognuno possa  vedere garantiti i propri diritti. L’iniziativa nasce meticcia, mette insieme persone di ogni razza, religione, colore, provenienza, non solo italiani, non solo migranti, ma soprattutto uomini e donne che condividono un obiettivo: un mondo di tutti e per tutti, per questo non può non trovarci concordi.

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