Politica

Rinasce il Comitato di difesa civile non armata e nonviolenta

"Ma non sappiamo quali sono stati i criteri di nomina", fanno sapere al sottosegretario Giovanardi cinque 'big' della nonviolenza

di Daniele Biella

Si chiama Comitato Dcnan, che sta per ‘Difesa civile non armata e non violenta’. Si è insediato, con Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, il 19 gennaio 2010. E’ composto di 18 membri e ha il compito di “elaborare analisi, predisporre rapporti, promuovere iniziative di confronto e ricerca al fine di individuare indirizzi e strategie di cui l’Unsc, Ufficio nazionale per il servizio civile, possa tenere conto nella predisposizione di forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta”. Fin qui nulla di male. “Ma quali sono stati i criteri di nomina?”, si chiedono cinque volti noti della nonviolenza italiana, nella loro lettera al sottosegretario Carlo Giovanardi, colui che ha costituito il nuovo Comitato.

“Siamo alcuni componenti del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta nominato con Decreto del ministero della Solidarietà Sociale del 27 dicembre 2007, rimasto in carica fino al 31 dicembre 2008. Per nostra storia o incarico associativo rappresentiamo una parte del variegato mondo dell’obiezione di coscienza e della nonviolenza”, si presentano così Massimo Paolicelli (Presidente dell’Associazione obiettori nonviolenti), Giovanni Salio (MIR-Movimento nonviolento e Centro sereno Regis), Massimo Valpiana (Segretario del Movimento nonviolento), Maria Carla Biavati (Berretti bianchi e Rete corpi civili di pace), padre Angelo Cavagna (Presidente del Gavci), i cinque firmatari della lettera. Abbiamo appreso con soddisfazione della nuova istituzione del Comitato. Abbiamo invece molte perplessità sui criteri con cui sono stati individuati gli esperti e sul concetto che viene dato a questa parola. Infatti le persone nominate come esperti sono sicuramente molto preparate nel loro campo, che però nella maggior parte dei casi non coincide strettamente con le finalità individuate nel Decreto”, sottolineano.

Dei 18 nuovi membri (leggi i loro nomi qui), il sito dell’Unsc riporta che “sei rappresentano le Amministrazioni centrali maggiormente coinvolte (Dipartimento per la protezione civile, Esteri, Difesa, Interno, Regioni e Province Autonome, Anci), mentre i restanti sono individuati in quanto esperti in materia di difesa civile non armata e nonviolenta. Ma, secondo gli autori della missiva a Giovanardi, “Vengono a mancare referenti che siano da collegamento con le principali realtà oggi impegnate nella ricerca e nella sperimentazione: Tavolo Nazionale interventi civili di pace; Rete corpi civili di pace; Movimento Nonviolento; Associazioni degli obiettori”. E aggiungono: “Ovviamente non è una recriminazione per la nostra personale esclusione. Tale mondo ha molte sfaccettature, qualsiasi scelta confacente con i reali obiettivi del Comitato sarebbe stata positiva. Troviamo invece una scelta grave ed irresponsabile quella di escludere queste “figure” dal Comitato, esclusione che di fatto ne stravolge il senso.

La lettera si conclude con un appello: “le chiediamo di rendere pubblici i criteri che l’hanno spinta a queste nomine e che cosa intenda per esperti di Difesa civile non armata e nonviolenta”. Ora si attende la risposta del sottosegretario.


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