Cultura

Il volontariato vuole un ruolo da protagonista

Una proposta dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione

di Redazione

Un percorso di ricerca e azione per lo sviluppo di un modello di protezione civile capace di promuovere una gestione sostenibile e partecipata dei rischi e delle emergenze socio-ambientali. «Affinché il volontariato, da braccio operativo della Protezione civile, possa assumere un ruolo da progonista nelle decisioni strategiche». E’ quanto propone la Fondazione Volontariato e Partecipazione, che promuove un documento il cui intento è segnare un possibile percorso di ricerca e di azione partecipata con l’obiettivo di avviare una discussione sul presente e il futuro della protezione civile  italiana. «Ci rivolgiamo in primis al mondo del volontariato, una delle componenti più generose del sistema della protezione civile, vicino alla gente e al territorio e ricco di potenzialità inespresse», spiega il presidente della Fondazione, Stefano Ragghianti. «Ma la proposta di confronto contenuta nel documento», prosegue, «riguarda anche tutti gli altri attori che a diverso titolo sono impegnati sul fronte della gestione dei rischi ambientali. Ci sembra fondamentale coinvolgere in questo percorso la comunità scientifica, anche allo scopo di tematizzare in maniera rigorosa le questioni sul tappeto, andando oltre l’attualità». La proposta di lavoro della Fondazione Volontariato e Partecipazione, dal titolo “Protezione civile e partecipazione”, è consultabile sul sito, sezione “Protezione civile”. Nel documento, oltre ad un’analisi del contesto, si leggono approfondimenti critici sui fondamenti della protezione civile, sull’eccellenza italiana capace di andare “oltre la gestione delle emergenze”, sugli strumenti per lo sviluppo del sistema (dalla partecipazione all’integrazione passando dal concetto di sussidiarietà). E, a conclusione, le proposte della Fondazione, che annuncia l’organizzazione di un convegno nazionale, una pubblicazione scientifica e un documento condiviso capace di «stimolare lo sviluppo di un nuovo modello di protezione civile».  
«Vorremmo ricevere da tutti coloro che condividono con noi l’urgenza di tenere vivo il confronto», prosegue Ragghianti, «un segno per provare a costruire insieme un sentiero di innovazione che faccia il bene dell’Italia. Per quanto ci riguarda ci impegniamo a muovere i primi passi in questa direzione».

 

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