Non profit
La vera notizia è la normalità
«Non siamo un quartiere ghetto, c'è tanta gente che prova a migliorare la propria vita»
di Redazione

Ma quale far west. L’emergenza di via Padova è frutto di una esasperazione mediatica. Per Francesco Cappelli, preside della scuola Casa del Sole nel parco Trotter, la vera notizia è la tenuta di una normalità.
Vita: Via Padova è veramente una zona grigia tra illegalità e legalità?
Francesco Cappelli: Che sia una zona grigia lo dicono i giornali. I fatti di sabato sono gravi ma ritengo gravissima l’attenzione esasperata dei media: è morto un ragazzo di 19 anni invece si parla di tutt’altro. La criminalità, micro o grande, lo spaccio, le mini gang, esistono e devono essere contrastati. Ma ci sono tante persone che cercano di migliorare la vita. Vedo anche che nel quartiere italiani e stranieri incominciano a interagire positivamente.
Vita: Allora va tutto bene?
Cappelli: Semmai l’emergenza è nel quotidiano. È qui dove bisogna fare azioni concrete di integrazione, cosa che non pare sia in agenda.
Vita: Quali politiche di integrazione proporrebbe?
Cappelli: La questione abitativa è cruciale. Qui ci sono speculatori che tengono anche dieci persone in una stanza. Poi c’è il ritardo cronico sui permessi di soggiorno. Le pratiche in questura sono in ritardo almeno di un anno.
Vita: La classe politica si confronta con lei?
Cappelli: Abbiamo un rapporto con l’assessorato alla Pubblica istruzione mentre con l’assessore ai Servizi sociali, Marina Moioli abbiamo messo in campo i quattro “poli start” per l’accoglienza degli studenti stranieri. Di altri politici non ne vedo. Tranne quando ci sono le elezioni.
Vita: Nella sua scuola il 50% degli studenti è straniero. I genitori sono presenti?
Cappelli: Nelle assemblee di classe ne vedo di più rispetto a quello che registravo qualche anno fa. Più si stabilizzano economicamente e più partecipano a livello sociale.
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