Non profit

Una rete di servizi che è modello di eccellenza

Arrivano da tutt'Italia nei centri in Friuli e in Emilia

di Redazione

«Un sistema di servizi alla persona, fornendo al contempo supporto anche a tutte le risorse che le ruotano attorno, dalla famiglia alla scuola» spiega Cinzia RaffinÈ stato un anno importante il 2009 per la Fondazione Bambini e Autismo onlus, realtà che ha realizzato nel Pordenonese una rete di servizi integrati per la presa in carico globale che va dalla diagnosi precoce dei bambini sino alla costruzione dell’autonomia lavorativa, sociale e abitativa degli adulti con autismo, passando attraverso i servizi di “respiro” per i familiari e di formazione per i professionisti. «Il modello pordenonese si connota per aver creato un sistema di servizi in grado di seguire la persona autistica a 360°, fornendo al contempo supporto anche a tutte le risorse che le ruotano attorno, dalla famiglia alla scuola alle altre agenzie», spiega Cinzia Raffin (nella foto), presidente della fondazione. «La novità principale avviata nel 2009 riguarda l’ampliamento di questo sistema con un nuovo importante servizio che si chiama “Vivi la città” e che prevede la realizzazione di una casa-foresteria per le persone con autismo che lavorano nel nostro centro lavorativo per adulti “Officina dell’arte”. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di far sperimentare loro momenti di vita indipendente ed esperienze sociali all’interno della città e della comunità in cui lavorano».
Grazie alla partnership con la Fondazione UmanaMente del Gruppo Allianz il servizio è già partito in una delle sedi della Fondazione Bambini e Autismo, nell’attesa della costruzione della struttura definitiva. «Il progetto è innovativo», continua Cinzia Raffin, «perché mira ad una vera inclusione sociale. Parte integrante dello stesso, infatti, e che proprio a questo aspetto deve il suo nome, è il far vivere la città alle persone con autismo, mettendole nella condizione di poter fruire delle occasioni culturali e di tempo libero e di partecipare attivamente alla vita di comunità».
Per costruire la sede definitiva, per la quale il Comune di Pordenone ha già destinato un terreno in centro città, è ora in corso una raccolta fondi a cui è possibile partecipare in molti modi, con donazioni, ma anche mettendo a disposizione competenze o attrezzature. Non solo. Il management della fondazione sta studiando diverse modalità di partnership e di sostegno al progetto. «Chiunque può dare il proprio contributo ad un progetto che vuole essere di tutti e non solo dei pordenonesi», conclude il presidente della fondazione. «Quello che vogliamo creare è un nuovo modo di abitare per le persone con autismo adulte, fondato su un concetto di cittadinanza piena, che possa essere preso a modello anche da altri e in altre parti del Paese».
I lavori di costruzione della casa-foresteria inizieranno già quest’anno e i donatori avranno la possibilità di seguirne l’avanzamento. La fondazione, infatti, mette in primo piano la rendicontazione delle sue attività verso gli stakeholders.

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