Milano. Non solo Rosarno, l’Italia scopre che esiste anche via Padova, a Milano. Lo scopre perché c’è l’omicidio di un ragazzo egiziano, Aziz El Sayed, accoltellato per futili motivi probabilmente da una banda di sudamericani. Il litigio dopo uno screzio sull’autobus 56. La sera scoppia la rabbia dei nordafricani. A catena divampa la paura degli italiani, che raccontano di aver venduto il negozietto alla kebbaberia o la latteria ai cinesi? L’immagine che resta da giornali e telegiornali è quella della casbah. Ma è così? Il Paese cambia e la sua rappresentazione stenta a star dietro al mutamento. Con la politica che di colpo appare, quale è, ottocentesca. Divisa, come ai tempi di Napoleone, in destra e sinistra. Ma è la destra che ha governato a Milano negli ultimi 15 anni? La casbah è un’altra cosa.
La Maddalena. La parola dello scandalo sulla Protezione civile che ha portato all’arresto di quattro persone è “ripassatina”. È contenuta in un’intercettazione telefonica del vero e principale imputato di questa inchiesta, Guido Bertolaso, che è indagato. Bertolaso spiega al telefono che ha bisogno del contributo di tale Fancesca, per una “ripassatina”. Tutti ironizzano prima di apprendere che Francesca è una fisioterapista di 45 anni, da cui Bertolaso cercava una cura per la sua cervicale. Detto questo, il quadro dell’indagine è complesso e certo la pubblicazione di verbali e intercettazioni sui quotidiani ha il crescendo di una sinfonia, anche se sfugge la vera interpretazione. È un’enorme spiata dal buco della serratura. Legittima e doverosa per una Procura, discutibile se messa in piazza. Il tempo sarà giudice.
Messina. Il tempo atmosferico invece ha riportato un paese del messinese sotto l’incubo della frana. Si chiama San Fratello e la frana sta distruggendo parte del centro abitato. 1.500 gli evacuati e 500 le case dichiarate inagibili. Non è mai finita l’emergenza idrogeologica dell’Italia.
Sanremo. Mai come quest’anno l’impressione è che il baraccone del Festival si alimenti da sé. È il ciclo del granchio, che mangia ciò che lui stesso ha eliminato. Prendete Morgan: un tormentone deprimente che ha portato attenzione a tutte le trasmissioni di RaiUno. Prendete Povia e la sua canzone su Eluana (un po’ di silenzio, direbbe Fini)? Magnano tutto quelli della tv, digeriscono e riciclano in un sistema di continua autorigenerazione, di autoreferenzialità. Al confronto Pippo Baudo con il disoccupato aspirante suicida di qualche anno fa appare un dilettante timido. La nuova RaiUno è spregiudicata, aggressiva, violenta, gioca con la droga e con l’eutanasia come se si trattasse di Nilla Pizzi. Se non è questa la fine di una stagione, altro che nuova Tangentopoli?
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