Cultura

Così ho scoperto che la ricerca ha un cuore

Francesca Pasinelli, una rapida e brillante carriera, da borsista a dirigente, tutta nelle multinazionali farmaceutiche.

di Paolo Manzo

Ho lavorato nel profit da quando mi sono laureata in farmacia nell?83 e vinsi una borsa di studio nei laboratori della Glaxo a Verona. Poi sono passata alla Smith&Klein, dove ho ho conosciuto persone meravigliose. Dalla ricerca mi spostarono al marketing, dandomi la dirigenza quand?ero a casa in maternità per il secondo figlio. Nel 1994 mi chiamò un cacciatore di teste e passai tre anni in un?azienda Usa in cui cominciai ad avvertire in modo forte che le multinazionali risentivano di una finanziarizzazione troppo pesante del business: l?attenzione alle performance trimestrali superavano di gran lunga l?attenzione al lungo periodo. Questa attitudine aggressiva non mi corrispondeva più, e siccome negli anni ero venuta a contatto con Telethon, ho accettato la sua offerta di buon grado. Da sempre ho una grande attenzione per il non profit. Ho accettato volentieri la proposta anche se le mie entrate si sono drasticamente ridotte. Ma, passando a Telethon, ho guadagnato in primis il cuore in ciò che faccio: lavoro in una struttura che fa cose che mi gratificano dal punto di vista affettivo, passionale e ideale. Ho messo in pratica la mia esperienza di tipo manageriale e aziendale e credo che il mondo dell?industria possa insegnare molto al non profit, soprattutto in tema di professionalizzazione. Il non profit non deve essere legittimato solo dalle intenzioni ma anche dai sistemi: la generica affermazione «voglio fare del bene» non basta più. Ci vogliono pratiche e regole trasparenti. Ma oggi sono talmente felice che non mi sognerei mai di tornare indietro. Sto proprio bene a fare ciò che faccio: obbedisco al mio cuore e ho preso come modello il mondo delle charities anglosassoni. Fondazioni come Wellcome Trust sono il nostro benchmark, il riferimento. Ed è stato bello sentirsi dire dalla commissione esterna di esperti che sceglie i progetti che finanziamo, che «adesso siamo a livello di processo simile a quello degli anglosassoni». A chi vuole passare nel non profit dico «fatelo», è un settore in espansione e la soddisfazione è molto grande. Francesca Pasinelli


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA