Welfare

Nasce la Conferenza mondiale permanente

Avrà sede a Trieste e avrà come riferimento Franco Rotelli

di Sara De Carli

Riparte da Trieste una nuova “rivoluzione Basaglia”. La città infatti sarà il luogo di riferimento della Conferenza mondiale permanente sulla salute mentale, che sarà punto di riferimento mondiale per lo sviluppo e la nascita di sistemi territoriali di salute di comunità. La Conferenza mondiale permanente per la salute mentale farà riferimento, già dalle prossime settimane, a Franco Rotelli, direttore dell’Azienda sanitaria triestina: sara’ una sorta di “rete delle reti”, come ha voluto definirla Benedetto Saraceno, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’OMS, che ha espresso «l’interesse e il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Salute, poiche’ la Conferenza si prefigura perfettamente allineata con gli obiettivi prioritari dell’Oms. Il modello di salute di comunità realizzato in questi anni dall’Azienda sanitaria triestina va esportato a livello mondiale».
Già definite le prime tre tappe di lavoro per la Conferenza: dal 21 al 23 maggio a Belgrado, nel mese di giugno a Lille, e nel settembre 2010 a Sidney. È senz’altro questo uno dei traguardi più significativi raggiunti dal meeting mondiale “Trieste 2010: che cos’e’ ‘salute mentale’?” promosso dal Dipartimento Salute Mentale di Trieste, a trent’anni dalla morte di Franco Basaglia, che per ciqnue ha visto riuniti un migliaio di ospiti provenienti da oltre quaranta Paesi del mondo. Operatori, esperti e studiosi ma anche e soprattutto la “societa’ civile” dei cinque continenti: persone con l’esperienza del disturbo mentale, i loro familiari, comunita’ e centinaia di associazioni rappresentate per l’occasione.

Un secondo frutto del meeting di Trieste è l’idea di stendere una “Carta di Trieste” ovvero un vademecum realizzato assieme all’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale stampa italiana per un uso, nei media, di un linguaggio rispettoso delle persone con disturbi di salute mentale. L’idea è di Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e il modello per la Carta di Treviso (a tutela dei minori) e quella recente di Roma (contro le discriminazioni degli immigrati). L’obiettivo è quello di comunicare bene i casi di disagio, superando gli stereotipi ed evitando che le parole creino gabbie dentro le quali si mettono fatti e persone. La proposta ha gia’ ottenuto il consenso del presidente della Fnsi, Roberto Natale, il quale si e’ dichiarato disponibile a sostenere il progetto.

E ancora, due fiocchi nella formazione. Confermata la proposta di Luciano Carrino, rappresentante del Comitato Scientifico Inter-Agenzie delle Nazioni Unite per la cooperazione allo sviluppo umano, che ha illustrato nel corso del meeting la nuova iniziativa KIP (Knoweldge, Innovations and Policies for Human Development – Saperi, innovazioni e politiche di sviluppo umano), un progetto dedicato alla promozione internazionale di pratiche innovative per lo sviluppo umano e lotta contro l’esclusione. Fra gli obiettivi del KIP l’attivazione, a Trieste, di una vera e propria Scuola Internazionale di Sviluppo Umano e Cooperazione, appoggiata dalle Nazioni Unite e costituita da una rete mondiale di strutture del Sud e del Nord.
Sempre a Trieste nascerà anche una Summer School sulla salute mentale comunitaria di formazione tutta triestina: «il DSM di Trieste – spiega Giuseppe Dell’Acqua – e’ da molti anni riferimento internazionale per la formazione nel campo della salute mentale comunitaria: basti pensare che ogni anno circa 1000-1500 operatori e ricercatori arrivano in stage presso i nostri servizi. Per questo abbiamo avviato con l’OMS il progetto di una Comunity Mental Health per operatori dei Paesi occidentali e in via di sviluppo, che trovera’ stabilizzazione nelle forme di una Summer School. In vista della quale, naturalmente, contiamo di attivare ogni possibile sinergia con le istituzioni culturali del territorio, a cominciare dall’Università».

 

 


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