Volontariato

Protezione civile, ma il volontariato fa boom

Quasi 800mila persone, + 23% dal 2007

di Redazione

In Italia è un vero e proprio boom del volontariato in divisa. Prima fra tutte, quella firmata “Protezione Civile”. Lo documenta un’inchiesta realizzata da Vita Non Profit magazine in edicola.

È un po’ l’effetto Abruzzo, ma in realtà è da tre anni che le associazioni che vogliono iscriversi agli elenchi del Dipartimento crescono a vista d’occhio. «Al 3 febbraio 2010 sono ben 3.990, con un +23% rispetto al 2007; solo nel 2009 il numero delle organizzazioni iscritte è cresciuto del 7%, con 275 nuove iscrizioni», spiega Roberto Giarola, responsabile del servizio volontariato del Dipartimento di Protezione Civile. In tutto fa 800mila volontari.

L’esercito di 75mila volontari che ha prestato servizio in Abruzzo, quindi, è solo un decimo dell’enorme macchina che è attiva sulle mille piccole emergenze d’Italia. Il trend positivo, però, riguarda tutte le divise. La casacca miete consensi tra i più giovani e per una buona metà è donna.

I volontari del soccorso, in Croce Rossa, sono quasi raddoppiati tra il 2002 e il 2008, passando da 53mila a 90mila, con 1.248 sezioni attive nel 2009 (24 in più rispetto al 2008). Anpas – 54mila soci che vestono tuta arancione e croce sulla schiena su 90mila volontari complessivi, facendo servizio in ambulanza per emergenze sanitarie, calamità e assistenza a manifestazioni – in un paio d’anni ha visto aumentare del 15% i volontari interessati a fare anche servizio di protezione civile, benché poi, precisa Luciano Dematteis, vicepresidente nazionale Anpas «7 su 10 diventano volontari a tutto tondo dell’associazione».

Dentro la galassia Misericordie, i volontari attivi sono a quota 200mila, di cui almeno tre quarti vestono la divisa giallo-azzurra, vuoi sulle ambulanze vuoi in protezione civile. «È un fenomeno che si inquadra nel “mediattivismo”»”, spiega Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia delle Onlus. «Abbiamo svolto una ricerca in quattro paesi europei – Italia, Francia, Spagna e Germania – ed è emerso il ruolo fondamentale dei media nella motivazione al volontariato. Cioè pesa il fatto che il volontariato di emergenza passa in tv, quello di prossimità no».

L’inchiesta completa su Vita non profit magazine in edicola oppure cliccando qui (solo per gli abbonati)

 


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