Mondo

Coalizione “Stop all’Uso dei Bambini Soldato!”

12 febbraio, Red Hand Day – Partecipa anche tu!

di COOPI - Cooperazione Internazionale

Tante mani rosse – comprese quelle delle associazioni aderenti alla Coalizione –

per continuare a dire “STOP ALL’USO DEI BAMBINI SOLDATO!”.

 Ancora 250.000 i bambini e le bambine reclutati militarmente nel mondo

Secondo il  Rapporto Globale sui bambini soldato del 2008 sono più di 250.000 i minori che  prendono parte ai combattimenti in 35 Paesi – utilizzati sia da parte degli eserciti governativi, sia da parte di gruppi armati di opposizione ai Governi; ben 120.000 solo nel continente africano.

La maggioranza ha dai 15 ai 18 anni, ma alcuni hanno anche soltanto 10 anni e si registra una tendenza sempre più evidente verso un abbassamento dell’età media.

Afghanistan, Burundi, Chad, Colombia, Costa d’Avorio, Iraq, Liberia, Myanmar, Nepal, Filippine, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sri Lanka, Sudan e Uganda, i Paesi nei quali si registra il numero più elevato di bambini e bambine-soldato.

Per affermare pubblicamente la propria contrarietà all’utilizzo di bambini, bambine e adolescenti come soldati, la Coalizione Internazionale “Stop all’Uso dei Bambini Soldato!” ha istituito per il 12 febbraio 2010  il “Red Hand Day”, la Giornata della Mano Rossa.

La data non è casuale e coincide con l’entrata in vigore del Protocollo Opzionale alla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati (Optional Protocol on Children in Armed Conflict – OPAC), già approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 maggio del 2000.

Il Protocollo vieta la partecipazione diretta di minori di 18 anni nei conflitti armati e fissa a 18 anni l’età minima per il reclutamento anche da parte dei gruppi armati irregolari oltre che per l’arruolamento da parte delle forze armate governative. È stato ratificato da più di 130 Paesi nel mondo, inclusa l’Italia.

«La Coalizione Italiana “Stop all’Uso dei Bambini Soldato!” invita tutti, singoli individui, gruppi o associazioni, ad attivarsi e “dare una mano” anche in Italia, a partire dal 12 febbraio 2010, rendendo pubblico il proprio sostegno a questo messaggio» dice Viviana Valastro, Portavoce della Coalizione.

Varie le iniziative possibili: si possono organizzare piccoli eventi per coinvolgere più persone o solo semplicemente colorarsi la mano di rosso e inviare una fotografia o un video che lo documenti compilando il format al seguente link http://www.redhandday.org/index.php?L=en&view=participate

Hanno già “dato una mano”: Emilio Cellurale (Direttore – Alisei); Christine Weise (Presidente – Amnesty International – sez. Italiana); Vincenzo Barbieri (Presidente – COOPI); Sergio Marelli (Segretario Generale – FOCSIV); Marco Rotelli (Direttore Generale – Intersos); Valerio Neri (Direttore Generale – Save the Children Italia); Raffaele Salinari (Presidente – Terre des Hommes); Vincenzo Spadafora (Presidente – UNICEF Italia).

Sono disponibili foto dei Direttori e Presidenti con la mano rossa al link

 http://www.bambinisoldato.it/Red-Hand-Day-Giornata-della-Mano

Per ulteriori informazioni:
Coalizione Italiana “Stop all’uso dei bambini soldato!”
Sito Internet: www.bambinisoldato.it
E-mail: bambini soldato@savethechildren.it

Ufficio Stampa Save the Children Italia
Tel. 06.48070023/71; e-mail: press@savethechildren.it

 

Nota: la Coalizione Italiana “Stop all’Uso dei Bambini Soldato!”
La Coalizione Italiana della campagna “Stop all’uso dei bambini soldato!” Nasce ufficialmente a Roma, il 19 aprile 1999. Alisei,  Amnesty International-Sezione italiana, Cocis, Coopi, Focsiv, Intersos, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Terre des Hommes Italia e UNICEF Italia sono le 10 associazioni che attualmente ne fanno parte.
La Coalizione ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei bambini e delle bambine soldato e far conoscere gli strumenti internazionali esistenti ed utilizzabili per far rispettare i diritti di tutti i bambini e le bambine che vivono o provengono da Paesi in conflitto o  in cui un conflitto si sia appena concluso.


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