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Cesareo? Solo quando serve

L'Italia è il paese in Europa che ne fa di più: quasi in 4 parti su 10. Ecco le nuove linee guida

di Sara De Carli

Sono state presentate ieri dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superore di Sanità le nuove Linee guida per il taglio cesareo, dal titolo “Taglio cesareo: una scelta appropriata e consapevole” (scarica l’allegato). Un documento assolutamente necessario in Italia, dove i parti con taglio cesareo sono in continuo aumento: si è passati dall’11% del 1980 al 38% del 2008, un dato ben al di sopra la media euroepa e quasi triplo rieptto alla soglia del 10-15% raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità.

L’Italia presenta a livello europeo la più alta percentuale di cesarei, seguita dal Portogallo con il 33%, mentre negli altri paesi si registrano valori inferiori al 30% che scendono al 15% in Olanda e al 14% in Slovenia. C’è, inoltre, una spiccata variabilità su base regionale con valori tendenzialmente più bassi nell’Italia settentrionale e più alti nel meridione: si va dal 23% nella Provincia autonoma di Trento e in Friuli-Venezia Giulia al 62% in Campania.

Sulla base di queste considerazioni, il Sistema nazionale per le linee guida dell’Istituto superiore di sanità (SNLG-ISS) ha incluso nel proprio programma di sviluppo di raccomandazioni per la pratica clinica una linea guida sul taglio cesareo. In particolare, il piano prevede di elaborare due distinti documenti, da realizzare in momenti diversi, con il coinvolgimento del medesimo panel di esperti. I principali temi trattati riguardano informazioni da offrire alle gestanti sulle modalità di parto, i contenuti e i tempi di acquisizione del consenso informato, e l’eventuale richiesta materna di taglio cesareo in assenza di motivazioni cliniche.

La comunicazione è infatti un aspetto fondamentale. Sebbene non ci siano prove che indichino un’associazione tra l’offerta di informazione e la riduzione dei tagli cesarei, alcuni trial clinici hanno mostrato che interventi adeguati sono in grado di promuovere le conoscenze e il grado di soddisfazione delle donne, ridurre la paura e l’ansia e migliorare i processi decisionali e l’esperienza soggettiva legata al parto.
Il modello della costruzione del consenso è inoltre fondamentale per evitare che la donna deleghi tutte le decisioni al medico e che poi, in caso di problemi, ricorra alla denuncia medico-legale.

Le raccomandazioni sono rivolte ai professionisti della salute coinvolti nel percorso di assistenza alla nascita e alle future mamme. È stata inoltre predisposta una versione divulgativa specificamente rivolta alle donne, “Taglio cesareo solo quando serve” (in allegato).

Info: www.snlg-iss.it


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