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L’ira di Blair: troppi clandestini sotto la Manica:
E il presidente della società Eurotunnel si dimette: i clandestini mettono in pericolo la sicurezza dei treni. Si attende un giro di vite
I clandestini sotto la Manica sono troppi: Eurotunnel non è in grado di impedirne l’accesso alla galleria ferroviaria che unisce Francia e Gran Bretagna e chiede aiuto ai governi.
E’ il messaggio con il quale Patrick Ponsolle, presidente di Eurotunnel dimissionario dopo sette anni, ha annunciato il suo ritiro all’assemblea degli azionisti di lunedì.
La società franco-britannica che gestisce il tunnel sostiene che la sicurezza dei treni viene messa in pericolo dagli immigranti clandestini che tentano di arrivare in Inghilterra a piedi camminando lungo la galleria. Nell’Eurotunnel transitano sia i TGV Eurostar ad alta velocità che i treni “normali” sui quali vengono caricati camion e automobili.
Un uomo di nazionalità irachena, immigrante clandestino, è stato ucciso da un treno merci nella galleria questo mese.
“Nutriamo grande speranza nel fatto che le autorità britanniche e francesi prendano con urgenza le misure necessarie a contrastare questo fenomeno”, afferma una nota di Ponsolle allegata al bilancio 2000 della società, che si è chiuso in rosso per l’equivalente di quasi 320 miliardi di lire.
La società, secondo il presidente uscente, ha fatto “sforzi molteplici e ripetuti” per arginare il flusso di immigranti clandestini.
Il problema non è solo il salto delle barriere di sicurezza da parte di chi vuole arrivare in Gran Bretagna a qualunque costo. Molti clandestini tentano, con grave pericolo per la propria vita, di nascondersi dentro container o nelle stive. Altri salgono sul treno a Parigi con un biglietto fino al porto francese di Calais, ma si nascondono e scendono a Londra, dove chiedono asilo: sono circa 400 al mese secondo le autorità francesi.
Il primo ministro britannico Tony Blair tende alla politica della mano dura con chi tenta di entrare clandestinamente nel Paese, anche in vista delle elezioni che potrebbe convocare per maggio.
Nel 2000 la Gran Bretagna è stato il Paese europeo col maggior numero di richieste d’asilo, 76.000 contro solo 4.000 dieci anni fa. Altre 100.000 richieste d’asilo sono pendenti in attesa di essere valutate.
Gran parte dei richiedenti l’asilo proviene dalla Francia, e poprio questo tema è stato al centro di un incontro tra Blair e il presidente francese Chirac due settimane fa. Il premier francese Lionel Jospin ha assicurato a Blair che entro giugno la Francia ratificherà un accordo in base al quale i treni in partenza da Parigi potranno essere controllati da agenti doganali di entrambi i Paesi.
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