Sostenibilità

Il Kenya soffocato dai sacchetti di plastica

di Redazione

Solo il 25% delle 1.500 tonnellate di rifiuti prodotte giornalmente a Nairobi viene raccolto e smaltito, mentre negli slum della città la raccolta rifiuti è totalmente assente. A denunciare la situazione è Robert Orina, direttore dell’ufficio operativo del Kenya national environment management authority. «La situazione è aggravata dalla tendenza, sempre più diffusa, a chiudere i rifiuti in sacchetti di plastica e disperderli nell’ambiente». Solo i supermercati producono annualmente 100 milioni di sacchetti di plastica, destinati a «intasare fognature e tubi di scarico, inquinare il suolo e mettere in pericolo la fauna marina». Spesso i sacchetti vengono bruciati, con la conseguente produzione di sostanze tossiche. Scartata l’ipotesi di produrre sacchetti in plastica biodegradabile, il prossimo passo sarà il lancio di una campagna di sensibilizzazione e la distribuzione di fondi per il riciclo della plastica a sostegno delle aziende.

Clima, il Sudafrica fa da sé
La chiusura insoddisfacente del summit di Copenhagen ha spinto il governo sudafricano a firmare un documento congiunto con Cina, India, Russia e Brasile per la riduzione delle emissioni, fissate a meno 34% nel 2020 e meno 42% nel 2025. Il documento inoltre chiede alle nazioni industrializzate di rispettare le promesse e di distribuire i 100 miliardi di dollari destinati alla lotta contro il cambiamento climatico. Non mancano però perplessità da parte del settore privato sudafricano: quanto saranno efficaci queste politiche a livello economico?
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