Politica

Carta acquisti, Regioni e Comuni si aggregano

di Redazione

In che modo gli enti locali possono integrare la social card emessa dal governo?

In effetti esiste la possibilità di ricaricare la Carta acquisti anche da parte degli enti locali. Le istruzioni sono state pubblicate sul sito del Tesoro: si tratta di un progetto di adesione attraverso la firma di un protocollo con i ministeri del Lavoro e del Tesoro. Non si tratta di una novità in quanto alcuni enti locali hanno già provveduto in proposito: la Regione Friuli contribuisce con 120 euro bimestrali; il Comune di Alessandria con 40 euro. Sono risorse che vanno ad aggiungersi agli 80 euro bimestrali di provenienza statale. Gli enti possono quindi usare il logo della Carta acquisti per le proprie campagne istituzionali. Si tratta quindi di un’integrazione a tutti gli effetti tra amministrazione centrale e quelle locali. Il vantaggio da parte di queste ultime consiste nel non avere nessun costo amministrativo o monetario, in quanto la selezione dei destinatari è già stata effettuata. Quindi il 100% delle risorse messe a disposizione dalle amministrrazioni finiscono nelle tasche dei cittadini meno abbienti. Tra le altre condizioni, il protocollo prevede anche la possibilità da parte dell’ente di uscire dalla partnership «quando vuole e senza costo». L’unico impegno richiesto è quello di mantenere una disponibilità economica pari a quattro mesi del fabbisogno stabilito. Inoltre gli enti locali potranno modulare le soglie di accesso alla Carta per i propri residenti, o, all’opposto, poter includere nuove categorie di beneficiari.


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