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Andreotti: «Giustificata la reazione del Vaticano»

di Antonietta Nembri

Nei confronti del Vaticano c’è stato in questi mesi un “sottofondo di ostilita’” rispetto al quale oggi la Santa Sede prende posizione in modo “duro” e “giustificato”. Lo sottolinea il senatore a vita Giulio Andreotti che all’ ageniza Adnkronos dice di considerare solo “pettegolezzi” quanto riferito da organi di informazione su presunte guerre all’interno dei Sacri Palazzi.

«Certo che c’è un sottofondo di ostilità -afferma il sette volte presidente del Consiglio- che giustifica questa reazione piuttosto dura» da parte del Vaticano. D’altronde, anche quello che viene scritto sulle ipotetiche lotte di potere Oltretevere, non sono che «pettegolezzi fatti all’esterno» dello stesso Vaticano.E poi, conclude Andreotti, riferendosi alle indiscrezioni secondo cui la vicenda dell’ex direttore di Avvenire Dino Boffo sarebbe da mettere in relazione a presunti dissapori tra presidente della Cei Angelo Bagnasco e al Segretario di Stato Tarcisio Bertone, «conosco tutte le persone e si tratta di persone che sono al di fuori di ogni piccola meschinita’ di questo genere».

 

Sul comunicato diffuso dalla Santa Sede è intervenuto anche lo scrittore Vittorio Messori, unico intervistatore di papa Wojtyla e papa Ratzinger. «Prendo atto della smentita e me ne rallegro, augurandomi che la canea sia finita», dice l’autore dei bestseller cattolici Rapporto sulla fede e Ipotesi su Ges’, aggiungendo: «Effettivamente la campagna stava assumendo, per così dire, toni alti e spero, percio’, che il comunicato vaticano sia preso sul serio e così si possa considerare chiuso il caso».

Per il professor Francesco Margiotta Broglio, ordinario di Storia delle relazioni fra Stato e Chiesa e presidente della commissione governativa di revisione e attuazione del Concordato «il Vaticano ha fatto chiarezza, dicendo nettamente che non sono arrivate da ambienti della Santa Sede quelle carte che hanno innescato il caso Boffo. Benvenuta, dunque, questa smentita ufficiale a una vicenda che, per altro, non aveva minimamente turbato le relazioni fra Stato italiano e la Chiesa Cattolica».

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