Formazione
La scure della Gelmini si abbatte sui disabili
La riduzione degli impegni regolarmente sottoscritti avrà gravi ripercussioni occupazionali per centinaia di persone svantaggiate
La burocrazia “cattiva” (per dirla con Brunetta) non è solo un interminabile labirinto di carte e controcarte. È anche faciloneria. Quella che risolve i problemi semplicemente cancellandoli con un tratto di penna. L’esempio più recente viene dal ministero dell’Istruzione. In dicembre ha emanato una bella direttiva in cui spiega come contenere la spesa, tagliando del 25% i contratti per servizi di pulizia e attività ausiliarie, affidati a imprese e cooperative. Una geniale sforbiciata doppia (oltre a colpire i lavoratori, condanna gli istituti a essere meno sorvegliati e più sporchi) che ha irritato molti. Di fronte a quello che ironicamente hanno definito «il regalo di Natale di Maria Stella», associazioni come Ancst di Legacoop, Federlavoro Servizi e Federsolidarietà di Confcooperative, Fise Anip/Confindustria e sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) hanno convocato una conferenza stampa spiegando come il ridimensionamento contrattuale finirà inevitabilmente con il penalizzare i lavoratori.
«La riduzione del 25% dei contratti regolarmente sottoscritti ed attualmente in pieno vigore», si legge in una nota di Federsolidarietà, sarà probabilmente attuata «mediante riduzione del servizio o del personale impiegato. Con gravissime ripercussioni sul versante occupazionale, in particolare per le centinaia di persone svantaggiate – in maggioranza disabili – impiegate nelle cooperative sociali di inserimento lavorativo». Preoccupazione ribadita da Legacoopsociali, il cui vice presidente Sergio D’Angelo avverte: «La direttiva prevede un taglio indiscriminato che colpirà in modo particolare quelle centinaia di lavoratori più deboli che faticheranno a trovare nuova occupazione».
L’auspicio naturalmente è che la direttiva sia ritirata o almeno sospesa e che nel frattempo si lavori a trovare altre soluzioni. Fin qui però non sono giunti segnali distensivi da parte del ministero che spera di poter affidare la percentuale scoperta ai bidelli in organico. «Ci troviamo in una situazione che contrattualmente», ammette Massimo Stronati, presidente Federlavoro e Servizi, «dobbiamo accettare. Ci impegneremo perché i lavoratori abbiano meno problemi possibile attivando gli ammortizzatori sociali». Non resta che vedere come a livello territoriale la direttiva sarà applicata. Sono i singoli istituti ad aver sottoscritto i contratti. Ogni preside dovrà decidere come raggiungere il desiderato contenimento della spesa (imposto da Tremonti). «Una possibilità ci sarebbe», suggerisce Stronati, «ogni contratto prevede le pulizie ordinarie e quelle straordinarie. Limando la percentuale di queste ultime si continuerebbe a garantire quotidianamente un accettabile livello igienico-sanitario».
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