Economia

Ecco i risultati di Spinner 2013

Il programma formativo ha sostenuto 462 persone in 18 mesi in Emilia Romagna

di Lorenzo Alvaro

Sono state in tutto 462 le persone, prevalentemente under 35, che il programma “Spinner 2013”, giunto ai primi traguardi, ha sostenuto in questi ultimi 18 mesi lungo la strada dell’innovazione in Emilia Romagna. Tra loro 252 aspiranti imprenditori, che potranno dare vita a 66 nuove imprese ad alta tecnologia, 177 esperti in ricerca applicata e trasferimento tecnologico e 33 specialisti dell’innovazione organizzativa e manageriale. Un risultato, reso possibile da un investimento complessivo di oltre 6 milioni di euro, che sarà presentato durante il seminario “‘Il senso nuovo del lavoro. Spinner 2013: risultati e sviluppì”, a Bologna all’Oratorio San Filippo Neri.
«Per spingere l’innovazione», spiega l’assessore regionale alla Formazione professionale e al lavoro Giovanni Sedioli, «con il programma “Spinner 2013” la Regione ha scelto di puntare sulle persone, come motore dello sviluppo, promuovendo la loro qualificazione attraverso borse di ricerca, servizi e incentivi e, soprattutto, mettendole in rete tra loro con il tessuto produttivo regionale e con quel grande bacino di competenze che sono le nostre Università. I risultati che abbiamo ottenuto, partendo dal sostegno alla nascita di 66 nuove imprese in un momento così difficile per la nostra economia, sono una dimostrazione che è la strada giusta da seguire».
Il programma Spinner, giunto alla seconda edizione avviatasi nella prima metà del 2008, è finanziato dal Fondo Sociale Europeo ed è gestito dal consorzio omonimo (Spinner 2013), costituito da Aster,
Fondazione Alma Mater e Invitalia. Rivolto prevalentemente a giovani laureati e dottorandi, l’anno scorso è stato esteso a persone con alta formazione a rischio di perdita del proprio posto di lavoro. A fine 2009, con bandi ancora aperti, le domande pervenute complessivamente sono state 786, di cui 462 ammesse (58,8% dei proponenti). La maggior parte dei beneficiari si concentra nella fascia dai 25 ai 34 anni (66,5% del totale).
Più giovani quelli che hanno proposto progetti di trasferimento tecnologico (28 anni in media), più maturi gli aspiranti imprenditori (33,2 anni). Il 92% è almeno laureato: prevalgono ingegneria con il 33,1%, seguita dall’area chimico-farmaceutica con il 14,2% e da quella geo-biologica con il 13,6%. La maggior parte degli ammessi proviene da Bologna (28,4%), seguita da Ferrara (17,7%), Modena (13,6%), Parma (11%) e Forlì-Cesena (8,7%), Reggio Emilia (6,9%) e Ravenna (6,1%).
Entrando nel dettaglio, i 66 progetti d’impresa che sono sostenuti da “Spinner 2013” sono nati soprattutto nei settori dei servizi alle imprese e chimico-elettrico (poco più del 30% ciascuno). Seguono informatica con una quota di poco superiore al 15% e manifattura, industria alimentare, assistenza sanitaria e beni culturali e turismo. I 177 progetti di trasferimento tecnologico interessano soprattutto i settori biomedicale e agroalimentare (circa il 30%), seguiti da automazione e meccanica, chimica industriale, informatica e chimica farmaceutica, a dimostrazione che l’innovazione interessa davvero tutti i comparti. I finanziamenti (6,231 milioni in tutto) sono stati destinati a borse di ricerca (5,133 milioni), incentivi economici (685mila euro) e consulenze specialistiche (412mila euro).


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA