Non profit
Il Ciai su Porta a Porta: “Caos informativo”
Rossi Dragone: "Persa una buona occasione per fare chiarezza"
Poche idee, ma confuse. Questo potrebbe essere secondo il CIAI –l’ente autorizzato che per primo si è occupato di adozione internazionale in Italia- il sottotitolo della trasmissione di Porta a Porta andata in onda su RAI UNO lunedì 1° febbraio.
Riceviamo e pubblichiamo un commento dell’associazione alla trasmissione condotta da Bruno Vespa di cui erano ospiti, tra gli altri, il presidente Cai Carlo Giovanardi, Livia Turco, Alessandra Mussolini, il presidente Unicef Italia Vincenzo Spadafora, il presidente AiBi Marco Griffini, il presidente di StC Claudio Tesauro.
“Ancora una volta si è persa una buona occasione per fare chiarezza –sostiene il Presidente del CIAI Valeria Rossi Dragone- lasciando che passasse il messaggio che di fronte ai tanti bambini che vagano soli per le strade di Haiti si debba rispondere in un solo modo: portiamoli qui.”
Una sintesi in pieno conflitto con una realtà complessa, articolata, in continua evoluzione, come è la realtà di un Paese allo sbando, prima del terremoto e ancor più in questi momenti. Ancora una volta si è parlato di bambini da salvare, come se fossero tutti uguali, come se gli interventi da mettere in atto potessero essere generici e standardizzati.
Prosegue Rossi Dragone: “Bene ha cercato di spiegare il presidente di Save del Children quando, nel poco spazio lasciatogli dall’irruenza di altri ospiti che hanno inanellato una serie di inesettezze a dir poco vergognose, prima fra tutte l’Onorevole Mussolini, ha parlato di diverse ‘categorie’ di bambini che necessitano di differenti approcci e interventi”.
E poi, per l’ennesima volta, una bella confusione fra adozione internazionale e sostegno a distanza (due interventi distanti anni luce, nemmeno da paragonare), culminato con il confronto fra i costi dell’una e quelli dell’altro.
Vogliamo parlare di costi? Si spieghi nel dettaglio a cosa sono destinati.
Si vuole discutere sull’eccessivo numero degli Enti? Si chiarisca cosa fanno esattamente e come lavorano. Si diano, una volta per tutte, informazioni precise, dati concreti e non si lasci sempre e solo spazio al cuore e al facile pietismo.
Il CIAI si congratula invece con il Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali On. Carlo Giovanardi, che ha tentato in ogni modo di far capire come, quando si parla di bambini stranieri e di accoglienza in paesi “altri”, non si possa far altro che ragionare in termini di diritto internazionale.
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