Mondo

E la creatività si affacciò alla finestra

Dalle più antiche a quelle più grandi, viaggio nella saga delle bandiere. E ora arrivano quelle di Vita.

di Giuseppe Frangi

Ha vinto Fabio Pipinato. E non poteva essere altrimenti. Sua moglie, cooperante come in lui in Kenya, ha portato la bandiera arcobaleno sui 5mila metri del Monte Kenya. Lui si occupa di riforestazione e lavora per il Cuamm- Medici per l?Africa, una ong di Padova. L?ha issata su una lancia Masai e lì l?ha lasciata a sventolare davanti a un panorama da brividi. Ma sotto quella soglia, sono tante le bandiere che in questi giorni abbiamo scovato in giro per l?Italia e che per un semplice tocco di amore e di fantasia ci hanno colpito più delle altre. C?è quella enorme che 15mila persone sabato mattina a Milano, all?ex ospedale Paolo Pini hanno assemblato per farsi fotografare dal satellite con il simbolo della pace. Ma ce n?è un?altra sorprendente, innalzata sempre a Milano nel cuore di piazza Duomo, in modo da gemellarsi con un vessillo americano abitualmente lì: un?accoppiata che ricorda le tante che abbiamo visto dagli Stati Uniti, in questi giorni. Quante sono le bandiere? I responsabili hanno da tempo perso il conto. Quelle autodichiarate sul sito sono Pace da tutti i balconi! quasi a quota 10mila. Nei giorni della grande febbre, quando le bandiere erano merce rara, c?è chi si è sbizzarrito colorando o scrivendo sui lenzuoli: a un esponente di questi irriducibili abbiamo assegnato il terzo premio. L?abbiamo fotografato a Milano, in viale Montenero. Avremmo dovuto doverosamente premiare anche chi da più tempo tiene la bandiera sul proprio balcone: si tratta di Michele Morabito, di Pietrasanta, provincia di Lucca, che da già tre anni fa ha avuto quest?idea. E da allora non l?ha mai tolta. Bravo. Si potrebbe fare anche una suggestiva classifica delle città che hanno esposto più vessilli arcobaleno ai balconi. Controllando il dato parziale ma significativo di quello stesso sito, in cifre assolute vince Milano. Ma la densità vede nettamente in testa Padova, vera capitale della pace. Qui le parrocchie hanno fatto breccia e quasi una casa su due ha aderito. Altri numeri curiosi: Bologna batte nettamente Firenze. Assisi, ovviamente, supera Perugia. Da record, a Roma il caso di Campo de? Fiori. Qui sino a venerdì sventolava una sola bandiera. Poi sono arrivati quelli delle Iene, proponendo a tutti, casa per casa, di esporla anche loro. Risultato: 98% di adesioni e una piazza che alla fine aveva un colpo d?occhio fantastico. A Napoli, in tanti hanno fatto cose speciali, come Lucia Bove Abbate. Che non trovando bandiere, s?è vendicata cucendone una gigante di 3 metri per 2,60. Ancora più grande quella che la rete di Lilliput ha donato al sindaco Valter Veltroni e che ha sventolato sabato 15 dal pennone del Campidoglio: 4 metri per 6. A Milano, Albertini invece ha risposto picche: “Rappresentano l?avversione al governo”. Davvero una scusa curiosa. Linea fatta sua da Palazzo Chigi, che ha cercato di mobilitare i prefetti perché le bandiere non venissero issate su pennoni pubblici. Tentativo vano e un po? patetico, visto che nella stessa maggioranza i simpatizzanti per il popolo della pace non si contano più. E ora la bandiera arriva anche in edicola, grazie a Vita. Non è stato possibile portarla dappertutto, perché i numeri richiesti erano troppi. Ci siamo limitati alle grandi città. Con chi ne è rimasto privo, ci scusiamo. L?arcobaleno sul tetto dell?Africa Stamani ho picchiato i miei bambini prima di mandarli a scuola. Non che vadano male, ma non si sa mai. Non posso mica aspettare il responso delle pagelle, io. E poi non riconosco i loro insegnanti in quanto tali, figuratevi il ministero dell?Istruzione o, peggio ancora, l?Unesco. In mattinata ho mandato alla malora il giornalaio: è da due anni che mi vende brutte notizie e prima o dopo deve cambiare registro. Un giorno gli brucerò il baracchino se non la smette.Verso mezzogiorno ho litigato con il mio macellaio prima ancora d’ordinargli la carne. Non se l’aspettava affatto. È quasi notte e ho una voglia matta di buttar giù la baracca in legno del mio vicino. Che ne dite? Lui un tempo produceva carbone illegalmente tagliando le foreste e questo mi basta per farmi giustizia da solo. E cosa dovrei fare con mia moglie che oggi è salita sul Monte Kenya per impiantarvi la bandiera della pace assieme ad alcuni iracheni e americani? Nulla di più dannoso di un insano miscuglio di razze. Ma cosa crede, che una bandiera di pace strattonata dal vento dei 5mila metri tra i ghiacciai perenni possano fermare il rombo dei caccia? Ma, dico io, chi se ne frega di uno straccio colorato che grida disperata pace legato su una lancia Masai. Ora gli toccherà vedere tutte le albe dal Kilimangiaro fino ai tramonti sulle terre Samburu. Secondo voi, quanto può interessare al Pentagono che lassù, sul Monte considerato sacro dai Kikuyu perché abitato da Dio, è stata recitata stamani una preghiera per la pace in arabo, kiswahili e inglese? Quanto può interessare alla Casa Bianca del dialogo interreligioso, della nonviolenza, della sobrietà come stile di vita? Fabio Pipinato, cooperante Cuamm Addobba il palazzo online Meno antrace, più pace! Questo lo slogan di una delle oltre 3mila bandiere arcobaleno esposte sui balconi del palazzo virtuale creato sul sito Esponi la tua bandiera di Pace! Basta un click per esporre alla finestra un vessillo e lasciare un messaggio. I webmaster del sito dedicato al mobile entertainment hanno deciso di costruire questo spazio per esprimere il proprio dissenso alla guerra: “In un momento di tensione per un possibile confitto, dove molti sono i messaggi a favore della pace, anche un piccolo gesto può essere un segno di speranza grande”.


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