Mondo
Adozioni per Haiti, ma che c’entra la Carfagna?
La nota del Cdm esce in due versioni. Molto diverse
Il comunicato di fine seduta del Consiglio dei Ministri di oggi ha creato un bel po’ di scompiglio tra chi si occupa di adozioni internazionali. In ballo c’era di nuovo la questione degli aiuti ad Haiti. E il testo era da saltare sulla sedia: “Nella dolorosa e drammatica vicenda del sisma di Haiti, il Consiglio dei Ministri ha discusso e concordato circa l’opportunità di semplificare ed accelerare le procedure di autorizzazione alle adozioni internazionali ed ha dato mandato in tal senso al Ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, ed al Sottosegretario di Stato delegato alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi”.Con buona pace di quanto si era detto fino ad oggi, il governo sembrava aver cambiato totalmente rotta.
Poi, dopo pochi minuti, la nuova versione: “Il Sottosegretario Giovanardi ha illustrato al Consiglio le misure adottate dalla Commissione adozioni internazionali, da lui presieduta, a favore dei bambini haitiani colpiti dal recente tragico terremoto. Il Consiglio dei Ministri ha dato, dunque, mandato al Sottosegretario Giovanardi di verificare la possibilità di individuare una corsia preferenziale per le eventuali richieste di adozione dei bambini haitiani una volta accertato dalle istituzioni haitiane il loro stato di adottabilità”. Ristabilita la linea tenuta in tutti questi giorni, insomma. Ma cosa è successo a Palazzo Chigi?
“Penso si sia trattato di un errore”, ha spiegato il sottosegretario Giovanardi, attribuendo la cosa a un comunicato che “deve essere stato preparato prima del Consiglio dei ministri”. ”Stamattina ho illustrato la situazione in Consiglio e nessuno ha sollevato obiezioni. In Cdm non si e’ parlato di Carfagna. Credo fosse collegato alla riforma procedurale che non si farà”.
Giovanardi ha poi ribadito che “La linea sulle adozioni internazionali “é chiara. L’Italia, che è leader nel mondo in materia, non deve modificare alcuna normativa. Per Haiti ci stiamo muovendo in linea con gli altri paesi”.
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