Famiglia

A quando il Piano infanzia?

Previsto entro il 31 gennaio, probabilmente si farà attendere ancora

di Benedetta Verrini

La deadline è il 31 gennaio. Almeno, questa è la promessa che l’allora sottosegretario al Lavoro, alle Politiche Sociali e alla Salute (ma ormai passata in forza, anche se non ancora ufficialmente, al neonato ministero guidato da Ferruccio Fazio) Eugenia Roccella aveva fatto alla Conferenza Nazionale Sull’Infanzia che si è svolta a Napoli a novembre.

Questa mattina un gruppo di associazioni che si riconoscono nel documento Batti il cinque! (tra cui Unicef, Cnca, Save The Children) si riuniranno in una seduta pubblica a cui sono state invitate tutte le istituzioni per ribadire l’urgenza del Piano nazionale. Tra le priorità c’è l’esigibilità dei diritti dei minori a ricevere un adeguato livello di qualità in tutte le prestazioni sociali, l’inclusione sociale, la partecipazione, l’intercultura. “Siamo in una situazione di grave stallo”, commenta Liviana Marelli, responsabile per l’area minori del Cnca. “L’assenza del Piano d’azione mette al palo tutte le strategie territoriali a medio e lungo termine a favore dei minori, rende impossibile un lavoro di coordinamento tra le regioni, fa mancare una cornice coerente di senso alle politiche per l’infanzia che ricade, inevitabilmente, anche sull’allocazione delle risorse”.

Sono sempre più le regioni in cui le politiche sociali sono gestite solo sulla base dell’emergenza e non secondo un quadro di prevenzione e gestione delle criticità. L’ultimo Piano Infanzia approvato dal governo risale al periodo 2002-2004: sono quindi 5 anni che il nostro paese non ha un Piano d’Azione per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Chi manterrà la promessa fatta dal governo? Nonostante la gravità della situazione, il governo non ha ancora confermato la propria presenza alle associazioni che hanno chiesto di dialogare: hanno finora dato la propria adesione alla riunione di stamattina (ore 10.30-14) solo le rappresentanti della Bicamerale Infanzia, la presidente Mussolini e la vicepresidente Anna Maria Serafini.

In allegato il documento “Batti il cinque!”


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