Dopo le polemiche feroci su Rosarno?
?tra Italia ed Egitto torna il sereno grazie alla cooperazione allo sviluppo. È stato infatti firmato il 17 gennaio un accordo quadro – arrivato per nulla casualmente poche ore dopo la visita al Cairo del ministro Frattini – che prevede, per i prossimi tre anni, una donazione italiana di 10 milioni di euro cui si aggiungono altri 120 milioni tra linee di credito per pmi e microimprese e “aiuto legato”, cioè acquisto di beni e strumenti di produzione italiana da parte del governo di Mubarak. Di 100 milioni di dollari è infine l’impegno per la conversione del debito a fronte di progetti di sviluppo. «I settori privilegiati», ha spiegato Elisabetta Belloni, direttore della Cooperazione allo sviluppo del ministero degli Esteri e grande tessitrice dell’accordo, «sono le tecnologie per l’ambiente, la gestione delle acque, i progetti sociali per l’infanzia e contro il lavoro minorile e la formazione di manodopera qualificata da impiegare anche in Italia». A Scooperation non piace il comma sull’aiuto legato (che però pesa quantitativamente meno delle linee di credito a pmi e microimprese) ma l’iniziativa dimostra come la cooperazione allo sviluppo, nonostante tutto (Tremonti Giulio), sia ancora viva. Da ripetere con altri Paesi del Mediterraneo.
Farà piacere anche ai leghisti intransigenti?
?l’iniziativa del ministero degli Esteri di Dakar che ha investito 160 milioni di franchi nel Fondo di appoggio agli investimenti dei senegalesi all’estero. Obiettivo? Fare rientrare in patria i senegalesi con la creazione di 30 progetti di sviluppo per un valore di un milione di euro. Parente di Maroni o solo dotato di buon senso?
Kenya, Uganda e Tanzania?
?beneficeranno di un fondo milionario che Cita del Capital, grande compagnia di private equity africana, estenderà all’Africa orientale. La società investirà tra i 200 e i 400 milioni di dollari nei tre Paesi. Privati all’attacco/1
Il vicepresidente liberiano Joseph Boakai?
?ha annunciato che un fondo di 1,6 miliardi di dollari, elargiti da GoldenVeroleum, società facente parte della Golden Agri Resources, aiuterà il governo a garantire posti di lavoro nel Paese. Golden Agri Resources è il maggiore produttore di olio da palma dell’Indonesia e il secondo al mondo. Privati all’attacco/2
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