Mondo
Quel primo ministro tradito dall’Occidente
Il caso di Michèle Duvivier Pierre-Louis
di Redazione

È stato il personaggio che acceso le maggiori speranze nel recente passato di Haiti. È l’ex primo ministro, Michèle Duvivier Pierre-Louis, al governo per poco più di un anno, tra luglio 2008 e ottobre 2009. Ha 62 anni, è nata nel Sud-Ovest del Paese e ha diretto la Fondazione Conoscenza e libertà, fondazione che era stata sostenuta dal miliardario americano Georges Soros. La fondazione aveva come scopo di promuovere «le strutture necessarie alla costruzione di una società giusta e solidale, basta sull’autonomia e sulle responsabilità individuali e collettive».
Pierre-Louis era stata protagonista negli anni 80 della campagna di alfabetizzazione condotta dalla Chiesa cattolica. Poi, dopo tanto impegno sociale e civile (che le è valso anche riconoscimenti internazionali, tra cui il premio Lorenzo Natali a Stoccolma) è arrivata la chiamata della politica.
E come si spiega il suo repentino fallimento?
Dice Hegel Goutier: «All’ex premier i Paesi sviluppati avevano promesso una montagna di soldi in cambio di una lotta spietata alla corruzione e al banditismo. Nonostante i progressi, è arrivato appena il 20% degli aiuti. Una parte della classe politica non ha perdonato Pierre-Louis, rovesciandola nell’ottobre scorso».
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