Non profit
Gli sfollati si spostano verso sud
A Les Cayes rivolta in carcere. Interviene l’Onu. Sempre a Les Cayes in arrivo 7mila tonnellate di viveri dagli USA.
di Redazione
L’epicentro del sisma verificatosi a Leogane, una cittadina di campagna che si trova a 20 chilometri da Port-au-Prince sta producendo effetti anche altrove. Da mercoledì, giorno successivo al terremoto, molti feriti hanno cominciato ad affluire a Les Cayes, 100 chilometri a sud di Port-au-Prince, in cerca di cure mediche presso l’ospedale principale. Si sono accolti sino a oggi quasi 200 persone, insieme a una sessantina scappate dalla capitale perché traumatizzate. I feriti vengono accolti in due strutture principali: l’ospedale Immaculè Conception, la Clinica Brenda Stafford, in un campo sportivo e in un sito appositamente allestito per i feriti non gravi. I prossimi che arriveranno saranno smistati anche in altre strutture ospedaliere a Port Salut, Cavaillon, Coteaux.
Il flusso è in ambo i sensi: da Les Cayes a Port-au-Prince alla ricerca dei propri cari e viceversa. Naturalmente sono molte di più le persone che lasciano la capitale. È un flusso costante, ininterrotto, notte e giorno. Gli autisti di camion e di bus stracarichi di persone guidano senza un minimo di prudenza e sono loro il pericolo più grande.
Nel frattempo i generi di prima necessità scarseggiano, ma si attende l’arrivo di una nave americana, sempre a Les Cayes, che dovrebbe scaricare 7.000 tonnellate di viveri provenienti dagli USA, mentre è notizia di Andrea Fabiani, cooperante Mlfm (Movimento Lotta Fame nel Mondo), che stamattina alle 4.00, ora italiana, presso il carcere di Les Cayes si è verificata una sommossa a cui è dovuta intervenire la Minustah, la missione ONU ad Haiti.
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