Famiglia

L’Avib propone il “modello Chernobyl”

Le famiglie accoglienti danno la loro disponibilità: «da anni abbiamo esperienza di amare gratis»

di Sara De Carli

L’Avib è pronta ad accogliere in soggiorni temporanei i bambini di Haiti. Più di vent’anni di esperienza nei soggiorni temporanei dei bambini di Chernobyl e più di 300mila bambini ospitati, il presidente della federazione di associazioni scrive in una nota «Chi come noi sa cosa vuol dire accogliere un bambino in difficoltà con “famiglie a tempo” gentili e senza ricatti, davanti alla disastrosa situazione deò terremoto di Haiti non ha che una risposta: “Noi ci siamo!”».

Un’ipotesi, quella del “modello Chernobyl”, su cui in realtà il sottosegretario Carlo Giovanardi, presidente della Cai, ha già espresso alcune perplessità dalle pagine del Corriere della Sera (domenica 17 gennaio) «perché il coinvolgimento emotivo è forte e questo andirivieni per i ragazzi è un susseguirsi di docce fredde. Non dimentichiamo casi come quello della famiglia di Genova che nel 2006 non vleva separarsi da una bimba di Chernobyl».

«Dispiace», scrive il rpesidente Raffaele Iosa, «come se la responsabilità grave di un solo caso su 400.000 accoglienze e di un’associazione forse sfortunata o distratta nella scelta della famiglia negasse tutto il gran bene che ha fatto il nostro movimento in questi anni, raccogliendo vasto consenso in Italia e in Belarus. Con un amore che va oltre le ospitalità e aiuta bambini e ragazzi per tutta la vita nella loro patria».

Ed ecco la proposta: «Lancio alle nostre associazioni una proposta di solidarietà concreta per azioni anche urgenti di aiuto con soggiorni in Italia, con la competenza e la passione che le nostre associazioni AVIB hanno acquisito in questi anni. Mi faccio carico di coinvolgere il ministro degli Esteri Frattini (che ha ben altra idea positiva del nostro lavoro) e la Protezione Civile per segnalare che anche noi possiamo fare buone azioni di cooperazione.
Chiedo quindi a tutte le nostre associazioni disponibili ad aiutare, in diverso modo, a segnalarci la disponibilità inviando una mail a segreteria@avib.it. Affidiamo alle autorità nazionali ed internazionali la valutazione di come utilizzare la nostra disponibilità, ma si sappia che ci sono molte famiglie italiane “accoglienti” capaci di rasserenare, lenire il dolore, pensare ottimistico, gestire arrivi e partenze, creare legami proficui,  pronte ad impegnarsi e capaci (come pochi al mondo) di amare gratis».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA