Non profit

Welfare: il Forum sul libro bianco. Tre perplessit

Domani l'incontro il Ministro Maroni e la Sottosegretario Sestini, che darà il via al confronto sul Libro Bianco sul Welfare

di Redazione

In previsione dell’incontro di domani con il Ministro Maroni e la Sottosegretario Sestini, che darà il via al confronto sul Libro Bianco sul Welfare, i portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore Edoardo Patriarca e Giampiero Rasimelli ribadiscono alcune perplessità di fondo che rendono poco condivisibile il documento. “Un documento ricco di dati ? dichiarano i due portavoce ? che necessita di innumerevoli variazioni ed integrazioni per diventare operativo strumento concreto”. “Dov’è il terzo settore?” si domandano Patriarca e Rasimelli In generale – proseguono i due portavoce – l’impianto del documento ci lascia alquanto dubbiosi perché sembra essere costruito solo su due soggetti – famiglia e privato – tralasciando l’articolazione indubbiamente più ricca delle tante realtà presenti sul territorio, in primis gli enti locali e tutto il mondo del non profit”. “Riteniamo inadeguata la parte relativa al Terzo Settore nella quale dovrebbe essere definito con precisione e trasparenza il ruolo dei diversi soggetti, dal volontariato alla cooperazione, onde evitare una deriva meramente economicistica e gestionale; altrettanto chiaro deve essere il ruolo dello Stato che non deve ritrarsi né essere semplicemente il garante delle regole del gioco, ma assumere invece una funzione sempre più rilevante nella complessità della programmazione e coprogettazione. Una programmazione che deve riguardare una pluralità di soggetti e che non rinuncia al ruolo degli Enti Locali come garanti della tutela dei diritti dei cittadini e della qualità dei servizi erogati da tutti i soggetti presenti sul territorio (privato sociale, privato ecc)”. La seconda questione: “La persona o la famiglia?” E’ questa la seconda perplessità che la delegazione del Forum Permanente del Terzo Settore esprimerà al Ministro Maroni e al Sottosegretario Sestini, durante l’incontro di domani che darà il via al confronto sul Libro Bianco sul Welfare. I portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore Edoardo Patriarca e Giampiero Rasimelli affermano infatti che “pur essendo la famiglia il nucleo – dalla rilevanza incontestabile – costitutivo delle società, riterremmo più appropriato assumere anche la dimensione della persona, ovviamente inserita ed in continua relazione con la comunità”.E’ la persona, la sua dignità anzitutto, la prima depositaria di diritti . Di conseguenza, l’importante obiettivo del sostegno alla natalità dovrebbe essere contestualizzato socialmente e non visto come fatto quasi solo antropologico. “Il sostegno alla natalità -proseguono i portavoce -non deve e non può essere realizzato solo attraverso strumenti monetari. Noi riteniamo essenziale una efficace ed efficiente rete di servizi, rete tesa a costruire percorsi di cura aderenti alle esigenze dei singoli e delle famiglie”. “Ci sembra d?altro canto che si alimenti una spinta al mercato privato dei servizi, con un modello che rischia di vedere il pubblico in funzione di servizio residuale per i soggetti marginali, ed il privato, più o meno di qualità, per i soggetti con elevata capacità economica”. “Investire in servizi è per uno Stato la condizione essenziale per realizzare uno sviluppo coerente del Welfare”. La terza questione: “E la non autosufficienza?” E’ questa la terza perplessità che verrà espressa dalla delegazione del Forum Permanente del Terzo Settore durante l’incontro con il Ministro Maroni e la Sottosegretario Sestini, che ha dato il via al confronto sul Libro Bianco sul Welfare. “Rileviamo ? dichiarano i portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore Edoardo Patriarca e Giampiero Rasimelli – l’assenza di un progetto per l?enorme questione della non autosufficienza e la mancanza di riferimento anche alle attuali leggi che riguardano la disabilità (settore che ha subito tagli per l?integrazione scolastica, per l’assistenza educativa, trasporti, con il rischio che possa concretamente riproporsi la possibilità della riapertura delle scuole speciali). Le politiche fiscali proposte e in discussione, lette in connessione con le proposte del Libro Bianco, inducono a rilevare una contraddizione tra la presumibile ingente riduzione di gettito fiscale e gli investimenti che invece sarebbero necessari anche a fronte degli obiettivi che il libro bianco si pone”. “Tra l’altro – concludono i due portavoce – l’uso della leva della deducibilità fiscale penalizza, escludendole, le persone e le famiglie che non hanno adeguata capacità economica per acquistare servizi”.

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