Welfare
E intanto il cittadino paga i danni causati dal sisma
Il caso settimanale risolto dal Difensore Civico
di Redazione
Difensore civico: Francescantonio Bardi
Regione: Basilicata
Settore: Amministrazione
Caso: Ricostruzione post-terremoto
Il terremoto del 1980 danneggia un prezioso palazzo di un comune lucano. Il ritardo di un parere ne rinvia per anni il recupero conservativo. Il caso, accaduto in Basilicata, è l?emblema dei cavilli burocratici e passaggi della macchina amministrativa a cui deve soggiacere un cittadino per ottenere l’esame delle sue problematiche. Sollecitazioni del difensore civico e l’intervento di forza della Prefettura ha consentito la risoluzione. Il terremoto danneggia fortemente un palazzo di rilevanza architettonica di Brienza (Potenza). La L. 219/81 ha successivamente dettato procedure per ottenere contributi per restauri di edifici colpiti dal sisma. Ma in questo caso l’iter ha una veste particolare: il manufatto è soggetto alla tutela prevista dalla L. 1089/39 e per il suo recupero è intervenuta direttamente la Soprintendenza ai Beni Culturali predisponendo un progetto di restauro da finanziare con contributi previsti dalla L. 219/81. Cavilli burocratici ritardano l’erogazione dei fondi: la Soprintendenza interviene: invita il proprietario del palazzo a eseguire i lavori urgenti per contenere i danni più gravi, in attesa dei contributi post-terremoto. Il cittadino si rivolge a Prefettura, Regione e Difensore Civico per sbloccare la situazione: devo provvedere a mie spese – spiega – quando è pronto un progetto di recupero da finanziare con contributi dello Stato ma non si può avviare perché manca qualche firma? La procedura della L. 219/81 prevede che i progetti di recupero vengano esaminati da una apposita Commissione Speciale Comunale. Sollecitata dal difensore civico, la commissione latitava nell’esaminare la pratica: è intervenuta la Prefettura nominando un Commissario ad acta, che ha dichiarato sussistenti i requisiti formali e sostanziali per la concessione dei contributi per il restauro conservativo dell’immobile. Si è intervenuti presso l’amministrazione comunale e la pratica si è avviata con l?esame conclusivo della Commissione Speciale. Ora si stanno per avviare i lavori.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.