Non profit

Salviato: «Non mi candido»

Ma il presidente di Banca Etica lavora a una lista civica

di Maurizio Regosa

Smentisce a Vita.it le voci che lo vogliono candidato alle regionali, Fabio Salviato, presidente di Banca Etica, ma non quelle che riguardano il suo impegno politico. «È vero che si era ventilata l’ipotesi che io potessi essere il candidato governatore del centro-sinistra veneto. Ma nel giro di due giorni si è sgonfiata».

Allora non si candida?

Fabio Salviato: No. Rimango in Banca Etica anche se non sarò più presidente. Il mio mandato scade a maggio e statutariamente non potrò più essere eletto. Rimarrò comunque in un altro ruolo.

E l’impegno politico?

Salviato: Stiamo lavorando da tempo come reti sociali alla creazione di una lista della società civile, Idea. Italia democratica etica e ambientalista. Intendiamo proporre un modello alternativo a quello di chiusura portato avanti dalla Lega. Ed è importante perché nella nostra regione, non si sta muovendo solo il movimento di Bossi. Ci sono numerosi segnali in direzioni diverse. Certamente, direzioni più di inclusione e di apertura. Sarà un percorso lungo, ma va fatto. Speriamo anche di esportare questo laboratorio politico oltre i confini reigonali.

Non è che come al solito la politica si prepara a “rapire” al non profit le sue migliori energie umane, senza poi restituire niente?

Salviato: Mi rendo conto che questo rischio c’è ed è un tema importante. In Italia la politica non riesce a trasformare le istanze in leggi. Occorrerebbe una vera e propria scuola di formazione che prepari personale politico destinato poi a rappresentare le istanze del Terzo settore, del volontariato, della società civile. Sarebbe anche un modo per non sottrarre le risorse umane al non profit soddisfando però la sua legittima aspirazione a una rappresentanza efficace.


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