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Addio definitivo all’autologa

Pubblicato il decreto che dà il quadro definitivo per la conservazione di staminali del cordone ombelicale

di Sara De Carli

Addio definitivo alla conservazione per uso autologo delle cellule staminali da cordone ombelicale. Lo stabilisce il decreto firmato dal ministro Maurizio Sacconi in data 18 novembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2009, dal titolo “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo – dedicato”.

Fino ad oggi la materia è stata sempre regolata di anno in anno attraverso successive proroghe di ordinanze che vietavano la conservazione delle staminali da cordone ombelicale per uso autologo, obbligando a rivolgersi a banche estere i genitori italiani interessati a questa opzione. Ora non serviranno più proroghe: il decreto scrive nero su bianco che questa volta si dà «completa attuazione alle disposizioni normative vigenti in materia, al fine anche di evitare l’adozione di ulteriori misure straordinarie». (leggi il decreto integrale sul sito del Centro Nazionale Sangue)

Il contenuto

Il decreto ha soli tre articoli. Il primo dice che «la conservazione del sangue da cordone ombelicale rappresenta un interesse primario per il Servizio sanitario nazionale ed è consentita esclusivamente presso le strutture pubbliche». Il terzo vieta l’istituzione di banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale presso strutture sanitarie private, anche accreditate, ed ogni forma di pubblicita’ alle stesse connessa. Il secondo definisce nello specifico i casi in cui è consentita la conservazione di sangue da cordone ombelicale. La norma generale, espressa al primo comma, è che i cordoni sono donati per uso allogenico a fini solidaristici. Come già oggi, la conservazione per uso dedicato è prevista in quattro casi; a queste condizioni, la conservazione del sangue cordonale è a spese del SSN. Ecco i quattro casi:

a) per uso dedicato al neonato con patologia in atto al momento della nascita o evidenziata in epoca prenatale (l’elenco della patologie per cui è consolidato l’uso per il trapianto di cellule staminali emopoietiche è riportato in un allegato ad hoc);

b) per uso dedicato a consanguineo con patologia in atto al momento della raccolta o pregressa per la quale risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l’utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria;

c) nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l’utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria rilasciata da parte di un medico specialista nel relativo ambito clinico;

d) nel caso di particolari patologie non ancora ricomprese nell’elenco di cui all’allegato 1, ma per le quali sussistano comprovate evidenze scientifiche di un possibile impiego di cellule staminali del sangue da cordone ombelicale anche nell’ambito di sperimentazioni cliniche approvate secondo la normativa vigente, previa presentazione di una documentazione rilasciata da un medico specialista nel relativo ambito clinico.

Al comma 8 si specifica che «non e’ consentita la conservazione del sangue cordonale ad uso personale per finalità diverse da quelle previste ai commi 2, 3 e 7 del presente articolo», cioè per i quattro casi qui sopra riportati.

Le motivazioni

Il no alla conservazione per uso autologo è così motivata nella prima parte del decreto: «nonostante le informazioni diffuse dai mass  media promuoventi la conservazione del sangue cordonale per un possibile futuro uso proprio (autologo), la mancanza di protocolli  terapeutici specifici su detto uso autologo e di dati scientifici a  sostegno di questa ipotesi in  ordine,  fra l’altro,  alla  funzionalita’ delle cellule dopo conservazione per molti anni o decenni, alla continuita’ ed affidabilita’ nel tempo dei programmi  di  conservazione, rendono oggi tale attivita’ di raccolta ad uso  autologo  ancora  gravata  da rilevanti incertezze in ordine alla capacita’ di soddisfare eventuali esigenze terapeutiche future».

In Parlamento

La questione resta aperta sul fronte legislativo: in commissione Affari sociali della Camera sono infatti depositate 6 proposte di legge in materia di raccolta e utilizzo del sangue cordonale. La discussione è iniziata il 20 maggio 2009, ma è ferma. Già in estate le maggiori associazioni impegnate nella raccolta di sangue si erano mobilitate per dire che “questa legge è inutile” (leggi qui).

Nella foto, la campagna Adisco in favore della donazione.

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