Welfare

Dagli opg 300 dimissioni entro il 2010

In Italia 413 persone sono detenute in opg solo perché mancano alternative all'esterno. Al via un piano ad hoc

di Sara De Carli

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale G.U. Serie Generale n. 2 del 4 gennaio 2010 l’accordo del 26 novembre 2009 sulla definizione di specifiche aree di collaborazione e gli indirizzi di carattere prioritario sugli interventi negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e nelle Case di Cura e Custodia (CCC). Sulla base di una ricognizione condotta dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP) risulta che nel mese di giugno 2009 vi erano negli OPG, 399 internati maschi e 14 donne dimissibili, in regime di proroga per mancanza di alternative all’esterno.

Le regioni si impegnano a raggiungere l’obiettivo di circa 300 dimissioni entro la fine del 2010, mediante un piano tra loro coordinato da avviarsi entro due mesi dall’approvazione del presente accordo, utilizzando anche le risorse rese disponibili dal Ministero della salute per il finanziamento dei progetti regionali per gli obiettivi di piano.

Il Ministero della giustizia – DAP si impegna ad inviare gli internati agli OPG secondo i bacini di utenza come ridefiniti al successivo punto 4, a partire da due mesi dall’approvazione del presente accordo, fatte salve motivate eccezioni anche inerenti gravi ragioni di ordine e di sicurezza.

I bacini di utenza dei singoli OPG vengono ridefiniti. Tutta l’utenza femminile è destinata a Castiglione delle Stiviere e Barcellona Pozzo di Gotto.

Sulla stessa Gazzetta sono pubblicate anche le «Linee di indirizzo per l’assistenza ai minori sottoposti a provvedimento dell’Autorita’ giudiziaria», definite mediante il medesimo accordo di novembre.


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