Non profit

La crioconservazione la pagano le coppie

È una delle ipotesi al vaglio della Commissione ministeriale

di Sara De Carli

Le coppie dovranno pagare di tasca propria la crioconservazione degli embrioni sovrannumerari creati in un trattamento di procreazione medicalmente assistita. È una delle ipotesi al vaglio della commissione del ministero della Salute sugli embrioni crioconservati, che sta scatenando il dibattito sul forum www.cercounbimbo.net.

Il tema della conservazione e gestione degli embrioni sovrannumerari si è riaperto in seguito a una sentenza della primavera 2009 della Corte costituzionale sulla legge 40 per la procreazione medicalmente assistita, che ha ampliato di molto la possibilità di derogare alla legge 40 e di conservare embrioni.

Secondo quanto riportato da cercounbimbo.net, nel 2009 si è tornati a congelare il 5-10% del totale degli embrioni prodotti. Lo dice la presidente dell’Associazione dei centri di procreazione medicalmente assistita CECOS, Claudia Livi.

Molti centri, secondo le testimonianze racolte sul forum, stanno già facendo pagare la conservazione degli embrioni (il commento diffuso tra l’altro è che “non credo sia giusto che il costo della conservazione se la accolli il centro o il SSN” anche perché potrebbe essere “un incentivo per tornare a riprenderseli in futur, per esempio per la ricerca del secondo figlio”). La cifra di cui si parla è di circa 50 euro al mese dopo i primi tre mesi (fa 600 euro l’anno): ed è questa cifra elevata che – al di là delle dichiarazioni di principio – ha messo sul piede di guerra gli utenti del forum: “pensate a doverlo pagare per decenni…”, “a me sembra ci sia una bella speculazione sotto”, perché “gli embrioni vengono inseriti in un congelatore assieme ad altre centinaia quindi il prezzo pagato copre abbondantemente il costo di gestione / manutenzione del macchinario e garantisce ai centri un margine di profitto molto alto a fronte di una prestazione che si limita al mero stoccaggio”.


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