Welfare

Un aperitivo all’Alzheimer Cafè?

Dopo l'esperienza olandese, sbarca in Ighilterra l'idea del locale dove i malati e i loro parenti imparano a curare il morbo chiacchierando e ascoltando musica

di Redazione

In una gelida serata dell’inverno britannico, sulle note di Summertime si sorseggia tè, aranciata e caffè, e si mangiucchiano snack e olive, mentre una decina di persone chiacchiera sotto le luci soffuse intorno a un piccolo tavolo rettangolare. Siamo in un caffè molto particolare, a Farnborough, nello Hampshire, sud-ovest di Londra. E’ aperto solo una sera a settimana e il suo nome non ti sfugge perché lampeggia al neon: “Benvenuti all’Alzheimer Cafè”. Uno scherzo? No, un’intuizione importata dall’Olanda, dove da anni una catena di locali sparsi per il Paese serve proprio per scambiarsi informazioni fra malati di Alzheimer e i loro parenti, per stabilire un contatto fra psicoterapisti, infermieri e assistenti sociali che non ha nulla a che vedere con le pareti fredde – e non solo d’inverno – degli ospedali e degli ospizi. “Prendersi cura di un malato di Alzheimer”, spiega al Time Raj Chhetri, gestore del caffè e medico nel day hospital locale, “è un lavoro durissimo, che ti condiziona l’intera esistenza. Per questo abbiamo pensato a un luogo che dia a queste persone un’occasione per esprimere le loro sensazioni, per uscire di casa, per tenere lontano lo stigma della malattia e, perché no, anche per imparare qualcosa in più su come trattare il morbo”. L’idea è nata da Bère Miesen, uno psicologo olandese che nel 1997 ha aperto il primo Alzheimer Cafè. Un’idea che ha entusiasmato anche l’associazione Alzheimer Europe, il cui presidente, Jean Georges, ci ha visto il tentativo di alleggerire qualche momento della giornata di malati e parenti. Ma soprattutto le riunioni al caffè servono a uno scopo: mettere queste persone a proprio agio, e convincere anche chi non si fida più dei servizi sociali o dei medici a chiedere aiuto. In tutta serenità. Il morbo di Alzheimer colpisce 12 milioni nel mondo, ed è la causa più comune di demenza senile. Info: www.alzheimer-europe.org


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