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I primi sei mesi per le borse lavoro

Bilancio dei primi sei mesi per le borse di lavoro ed i lavori di pubblica utilit

di Redazione

Ministero del Lavoro: lavori di pubblica utilità e borse lavoro. I risultati (al primo semestre ?98) degli strumenti messi a punto dal Governo per fronteggiare l?emergenza occupazione tra i giovani. Mille miliardi per avviare 100.000 ragazzi, questo l?obiettivo. Raggiunto solo in parte. E? datata giugno ?97 la legge (n.196) con cui il Governo ha predisposto un piano straordinario per l?avviamento al lavoro di 100.000 giovani in cerca di prima occupazione, di età compresa tra i 21 e i 32 anni, iscritti da più di due anni e mezzo nelle liste di collocamento e residenti nelle regioni e province in cui il tasso medio annuo di disoccupazione, nel ?96, ha superato quello nazionale (Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e le province di Massa Carrara, Viterbo, Roma, Latina e Frosinone). Due gli strumenti di inserimento, della durata di un anno: i lavori di pubblica utilità (finalizzati alla creazione di imprenditorialità stabile all?esterno della pubblica amministrazione e a cui sono stati destinati 411 miliardi e 461 milioni) e le borse lavoro (volte a incentivare l?occupazione nelle imprese medio-piccole e finanziate con quasi 589 miliardi). Dall?entrata in vigore della legge al 30 giugno scorso, le commissioni regionali hanno approvato 1.604 progetti di lavori di pubblica utilità in ambito locale che coinvolgono 30.027 giovani. Finora i ragazzi realmente impegnati, però, sono solo 7.000 per 976 progetti avviati: 361 riguardano servizi alle persone, 342 la salvaguardia e la tutela di ambiente e territorio e 151 il recupero e la riqualificazione degli spazi urbani. I lavori di pubblica utilità, da svolgersi in ambito interregionale, approvati dalla Commissione centrale per l?impiego, sono sette, per un totale di 5.150 persone utilizzate. Peccato che di fatto solo un progetto sia decollato, dando lavoro a 800 ragazzi. Quanto alle borse lavoro, lo scorso dicembre sono state autorizzate 16.517 imprese ad accogliere 65.791 giovani. In effetti, però, lo strumento è stato attivato al 60 per cento. Sono state moltissime le imprese che hanno chiesto di poter usufruire di questa forma di avviamento al lavoro, troppe rispetto alle risorse disponibili. Il ministro Tiziano Treu, quindi, con apposito decreto (datato 25 marzo ?98), ha autorizzato le imprese che, già incluse nella graduatoria, erano rimaste ferme per mancanza di fondi e ha stabilito la possibilità di inserire i giovani in aziende situate in province diverse da quelle di residenza dei ragazzi. Grazie al provvedimento, hanno ricevuto il via libera altre 5.982 imprese, per un totale di 21.362 giovani.


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