Famiglia

Vogelmann, lo scrittore innamorato di Israele

di Redazione

Shulim Vogelmann, autore dello scoop su Repubblica.it, è nato a Firenze nel 1978. Nel 2002 si è laureato in Storia all’Università Ebraica di Gerusalemme. Attualmente traduce in italiano narrativa israeliana e dirige la collana Israeliana per la Casa editrice Giuntina. È inoltre curatore del Festival internazionale di letteratura ebraica di Roma. Ha ottenuto un discreto successo il suo libro, Mentre la città bruciava, (Ed. Giuntina; Firenze 2004) integralmente dedicato alla sua lunga permanenza in Israele. Dopo la maturità, infatti, Shulim Vogelmann decide di andare per un anno a Gerusalemme per la Mechinà, un programma di studio israeliano. Poi la laurea in Storia ed infine la cittadinanza passando, necessariamente, per l’esercito: sei mesi in un reparto di protezione civile.
Solidarietà a Shulim Vogelmann, dopo la diffusione di commenti critici rispetto al suo intervento su Repubblica.it arriva nel blog da Sharif el Sebaie, opinionista di origine egiziana, che scrive: «Basta fare una veloce ricerca su internet per capire che Vogelmann non è esattamente il “sinistroide trinariciuto perbenista e politically correct” che griderebbe al lupo solo per il piacere di scrivere su un quotidiano di sinistra. I suoi interventi su L’Occidentale ne riassumono il pensiero, chiaramente di destra, quantomeno in tema di politica estera? Quindi un sostenitore acritico di Israele, ammiratore di Magdi Allam e Fiamma Nirenstein non può che essere agli antipodi del mio pensiero. Ciò non vieta, però, che in questo particolare momento io voglia esprimergli la mia più totale e incondizionata solidarietà, dal momento che sembra ci sia la volontà di spacciarlo per un visionario mentitore”. Sì, ma tutto questo che c’entra con i fatti?


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