Mondo
Iraq: il Papa e Annan, disarmare Bagdad senza guerra
Possano essere trovate giuste ed efficaci soluzioni nel rispetto della legalità internazionale, di cui lOrganizzazione delle Nazioni Unite è garante.
di Paul Ricard
Il clima, in Vaticano, è ora più sereno, sia per la convergenza europea sull?affermazione che la guerra non è «inevitabile», sia per lo «spiraglio di speranza» – come si è espresso il cardinale Sodano parlando ai giornalisti – «indicato dal cardinale Etchegaray» al rientro l?altroieri dalla missione in Iraq.
Ieri Etchegaray è stato a pranzo dal Papa, per raccontargli diffusamente la propria missione: il colloquio con Saddam, ma anche il contatto con la comunità cattolica del Paese.
Nel pomeriggio Etchegaray è stato anche presente al colloquio del cardinale Sodano con il segretario dell?Onu Kofi Annan, avvenuto dopo quello di Annan con il Papa.
«Cercare ancora» e «ci sono altre vie da esplorare per la pace»: è questa la parola d?ordine vaticana sulla guerra, che è risuonata ieri pomeriggio nel colloquio del Papa con Kofi Annan e poco dopo nell?incontro del cardinale Sodano con le autorità dello Stato italiano, durante il ricevimento all?ambasciata d?Italia presso la Santa Sede. Il segretario generale dell?Onu era «desideroso» di ascoltare le acquisizioni che il cardinale francese ha tratto dalla sua «presa diretta» sul fronte iracheno, durata una settimana.
Il portavoce vaticano ha definito «cordiale e approfondito» il colloquio di mezz?ora che il Papa ha avuto con Kofi Annan. In esso si è «sottolineato il ruolo essenziale delle Nazioni Unite nell?ora presente e si è auspicato che possano essere trovate ancora delle giuste ed efficaci soluzioni alle sfide del momento, nel rispetto della legalità internazionale, di cui l?Organizzazione delle Nazioni Unite è garante».
L?affermazione che «solo» l?Onu è garante della legalità internazionale ricorre nelle ultime settimane in tutti i pronunciamenti vaticani. Essa è stata seguita, anche ieri, dal richiamo alla necessità di fare ogni sforzo per evitare l?uso delle armi, cercando «soluzioni che evitino ulteriori gravi sofferenze a quelle popolazioni, già provate da lunghi anni di embargo».
Uscendo a sera dal colloquio con i presidenti Ciampi e Berlusconi, il cardinale segretario di Stato, cardinal Sodano, ha detto che «ci si è trovati concordi nella convinzione che occorra ottenere il disarmo dell?Iraq». «Questa è la meta – ha continuato Sodano – ma per ottenere il disarmo ci sono ancora molte vie da sperimentare, prima dell?uso delle armi».
«La guerra non è inevitabile», ha detto ancora il primo collaboratore di Giovanni Paolo II: «Lo ha sempre affermato il Papa e ora abbiamo ascoltato con piacere che lo affermano i capi dei governi dell’Unione Europea».
Rispondendo a una domanda sulle prossime iniziative diplomatiche del Vaticano, Sodano ha detto che sono in corso «contatti con vari governi, anche con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna», e a proposito di quest’ultimo Paese ha confermato che ci sarà sabato la visita in Vaticano del premier Tony Blair.
Ancor più fiducioso è apparso il segretario di Stato in merito al raggiungimento di un?intesa per la Costituzione europea che accolga le attese della Chiesa: «L’Italia si adopererà perché la futura Costituzione si ispiri ai grandi valori spirituali dell’Europa e garantisca le libertà e lo Statuto delle Comunità religiose».
Sodano ha detto ai giornalisti come – da parte delle Chiese cattoliche, ortodosse, anglicane e protestanti – «sia considerato un dovere per l’Europa» quello di «riconoscere» la piena libertà religiosa, da intendere come «libertà delle Chiese di organizzarsi come desiderano».
Al colloquio – in occasione del ricevimento per l?anniversario dei Patti Lateranensi – aveva partecipato anche il presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini. Per la parte italiana, insieme a Ciampi e Berlusconi, c?erano i presidenti di Camera e Senato, Casini e Pera, e il ministro degli Esteri Frattini.
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