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Pax Christi nella Striscia a un anno dalla guerra
In occasione del 20 dicembre, primo anniversario dall'inizio delle ostilità, l'associazione cattolica promuove eventi di commemorazione in Italia e una visita sui luoghi del conflitto in occasione del Natale
Mentre in più di cento città italiane Pax Christi sta promuovendo per domenica 20 dicembre celebrazioni e incontri pubblici per far memoria del massacro che un anno fa, secondo varie stime, ha causato almeno 1400 morti e più di 5mila feriti, una ristretta delegazione ufficiale del Patriarcato Latino di Gerusalemme si accinge ad entrare nella Striscia di Gaza per celebrare con il patriarca Fouad Twal il Natale.
Domenica 20 dicembre, dal valico di Erez, il vescovo e alcuni sacerdoti tra cui il coordinatore nazionale di Pax Christi Italia don Nandino Capovilla, raggiungeranno la parrocchia che a Gaza è presenza di conforto e condivisione delle immani conseguenze subìte dalla popolazione, a causa dei bombardamenti e del lungo embargo che tuttora sigilla la Striscia come un’immensa prigione a cielo aperto.Pax Christi Italia ha diffuso in questa occasione un messaggio del patriarca Twal, il quale invita tutti i cristiani a “sentirsi uniti a chi più soffre” ad un anno dalla tragedia che ha causato “un enorme numero di vittime, tra cui centinaia di bambini, la distruzione di case e città, e ha trasformato la festa della vita nascente nel lutto di tanta desolazione e morte. E dopo un anno, purtroppo, non è certo migliorata la vita della gente di Gaza”
“Oggi a Gaza la vita è insostenibile, con l’80% della popolazione che dipende dagli aiuti delle Nazioni Unite, il 90% dell’acqua inquinata, 750mila bambini che soffrono di una totale devastazione psicologica”, denuncia l’Unrwa, mentre la commissione di scienziati del New weapons research group (Nwrc) segnala una altissima concentrazione di residui tossici nel terreno che sta causando cancro e malformazioni diffuse tra la popolazione. Per l’Onu, ad un anno da “Piombo Fuso” siamo ancora “vicini alla catastrofe umanitaria”. Un apposito video verrà proiettato domenica in cento città italiane, con la testimonianza coraggiosa di alcuni soldati israeliani che hanno confessato le loro azioni contro i civili: “Ecco il bello di Gaza: vedi un tizio sulla strada. Non è necessario che sia armato. Non serve identificarlo. Puoi semplicemente sparargli”.
Domenica Pax Christi entra nella Striscia portando la solidarietà della Chiesa italiana che si collegherà in un ponte di comunione con la piccola parrocchia di Gaza che si ostina a celebrare con gioia la festa del Natale. “Anche quest’anno”, afferma il patriarca Twal, “saremo lì con le armi della preghiera e della comunione, per sentirci uniti a chi più soffre e accogliere la grazia di Dio, apportatrice di salvezza”.
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