Famiglia

In rete, oltre il fango

Prima dell’incontro, giocatori e allenatori hanno visitato le zone colpite dalla tragedia. L’incasso, 500 milioni, sarà devoluto alla Caritas e servirà a realizzare un grande centro sportivo

di Pasquale Coccia

Tre mesi dopo l?alluvione, il soccorso alla gente di Sarno arriva dallo sport. Nel calcio di agosto, caratterizzato dalle polemiche sul doping, si apre uno squarcio che alla creatina sostituisce la solidarietà. Napoli e Inter hanno disputato il 19 agosto allo stadio San Paolo una partita (per la cronaca finita due a zero per i nerazzurri) che per la prima volta si poneva al di fuori della logica degli incassi e manifestava apertamente uno scopo benefico. L?incasso dell?incontro, interamente devoluto alla Caritas diocesana di Sarno-Nocera, ammonta a 500 milioni e finanzierà la costruzione di un centro sportivo con campi di calcetto, campi da tennis e una piscina coperta a San Valentino del Torio, presso Sarno. L?iniziativa di Napoli, voluta dalle due società di calcio, dalla Nike e da ?Vita?, garante del progetto e della sua realizzazione insieme alla Caritas nazionale, si è giocata soprattutto fuori campo, tra la gente di Sarno. Una delegazione di calciatori delle due squadre, guidati dall?allenatore partenopeo Renzo Ulivieri e da quello nerazzurro Gigi Simoni, ha trascorso parte della giornata a Sarno rendendosi conto dell?entità della tragedia e parlando direttamente con la gente. Una popolazione, quella del piccolo Comune salernitano, lasciata a se stessa dopo i primi soccorsi e sostenuta solo dall?impegno dei volontari della Caritas. Prive di nuove strutture abitative e sanitarie, 1200 famiglie, circa cinquemila persone, attendono con ansia le prime piogge d?autunno, che porteranno il rischio di nuove frane. Anche i calciatori, giovani miliardari abituati a vivere con distacco la realtà sociale, sono rimasti colpiti dal contatto diretto con la gente di Sarno: «A vedere queste scene si prova una grande tristezza. Hanno perso la vita in tanti, forse si poteva evitare. Queste cose capitano troppo spesso in Italia», ha dichiarato il difensore del Napoli Baldini. E Fresi, difensore dell?Inter e autore in serata di uno dei due gol nerazzurri: «Speriamo che questa partita continui». Ma il più attento è Renzo Ulivieri, che non si accontenta di firmare autografi e dare strette di mano. Chiede ai vigili cosa è accaduto esattamente e si commuove quando gli dicono che i primi abitanti soccorsi erano già dentro l?ospedale, poi il fango ha inghiottito medici e pazienti: «Quando succede una tragedia sono tutti pronti a intervenire, poi passano i giorni e si dimentica. Invece bisogna mantenere viva l?attenzione, perché la gente di Sarno ha subito gravi danni e un grande dolore. La nostra iniziativa non poteva limitarsi alla partita e all?incasso da devolvere in beneficenza, perciò abbiamo ritenuto opportuno venire qui di persona, pranzare con i volontari e la popolazione rispondendo alla sollecitazione di ?Vita? e della Caritas. Il ricordo non basta, abbiamo l?obbligo di intervenire, e noi abbiamo fatto qualcosa di utile». Un?iniziativa che potrebbe avere un seguito durante le pause del campionato, quando gioca la nazionale italiana, o durante la pausa natalizia, se solo la Federcalcio e gli sponsor se ne facessero carico. Un?occasione per uscire dal mondo dorato del calcio e rendersi utili. A volte basta davvero poco per fare molto, anche il calcio d?inizio di una partita. Ne sanno qualcosa i giocatori di Napoli e Inter, e la popolazione di Sarno che per un giorno ha archiviato gli striscioni di protesta per fare festa. Ricominciare dai ragazzi Ricominciare: è stata sin dall?inizio la chiave di lettura della Caritas di Sarno. La forza di andare avanti, di andare oltre le contestazioni, le accuse, le pastoie burocratiche, lo scarica barile politico. Ricominciare soprattutto. Ricominciare per superare la logica assistenzialista che purtroppo una parte della cultura meridionale ancora reclama, per dimostrare al contrario la capacità progettuale, la correttezza nelle pratiche e nella amministrazione, la volontà di creare risorse e lavoro. Per queste ragioni ?Vita? ha subito percepito come importante e unica la scelta di Fra? Terenzio Soldovieri, direttore della Caritas di Sarno e Nocera, e del suo staff: costruire il futuro di un territorio che nel passato ha conosciuto spesso cattiva amministrazione e abusivismo e che anche per tali ragioni ha purtroppo conosciuto la morte di oltre 150 persone. Costruire il futuro con un Centro che vorrà diventare nello stesso tempo, riparo per i soggetti più deboli, più esposti (minori e giovani, donne in difficoltà) ma anche prospettiva occupazionale nuova e reale nell?area delicatissima dei servizi alle persone.


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