Mondo

Si allarga il sistema di protezione

Nel 2008 accolti 8412 stranieri: il 34% in più rispetto al 2007

di Riccardo Bianchi

Sono 8412 le persone accolte nel 2008 dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), il 34% in più rispetto al 2007, quando furono “solo” 6284. Una cifra molto alta, ottenuta grazie ad una rete di 4388 posti di accoglienza distribuiti su 1114 progetti diffusi su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo 101 enti locali e più di 100 realtà del terzo settore. Sono questi i dati riportati nel Rapporto annuale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati 2008/09 che Anci, Servizio centrale e Ministero dell’interno hanno presentato oggi a Roma
Curato  da Cittalia Fondazione ANCI Ricerche, il rapporto evidenzia che l’anno scorso, per far fronte al notevole aumento degli arrivi via mare, ai 2541 posti inizialmente finanziati dal Fondo Nazionale per le politiche e i servizi di asilo (Fnpsa) ne sono stati aggiunti altri 1847, finanziati dal Ministero dell’Interno.

Chi entra in un progetto Sprar
Chi entra a far parte di un progetto Sprar ha ottenuto lo status di rifugiato o un asilo politico. Riceve un posto dove dormire, assistenza sanitaria e sociale continua per 6-12 mesi (a seconda della sua condizione), l’iscrizione scolastica per i figli e uno stage lavorativo volto a trovargli un’occupazione.
Gran parte delle persone accolte sono uomini, oltre il 60%, mentre i minori di 18 anni sono 1091, il 13% del totale. I paesi più rappresentati sono Eritrea, Afghanistan, Somalia, Nigeria, Etiopia, Costa d’Avorio e Iraq, cioè stati dove guerre civili e scontri etnici o politici sono all’ordine del giorno.

Comuni e terzo settore finanziano il 34,55% della spesa
L’analisi conferma il buon funzionamento complessivo del sistema, reso possibile dall’apporto dei Comuni e di tutti i soggetti del terzo settore che, con la quota di co-finanziamento, partecipano con proprie risorse al 34,65% del costo complessivo (pari ad oltre 31,3 milioni di euro) del Sistema.

2009, l’incognita respingimenti
Nel 2009, invece, i progetti territoriali finanziati dal Fnpsa sono cresciuti del 20%, passando da 114 a 138, di cui 31 a favore di categorie vulnerabili. Allo stesso modo  sono aumentati sia i posti complessivi pari a 3.000 (+18% rispetto al 2008), come la rete territoriale, che coinvolge 123 enti locali distribuiti in 69 province e 19 regioni italiane. Le stime dell’anno prossimo, però, saranno di grande interesse, in quanto chiariranno i cambiamenti e le variazioni portati dalla decisione, decisa a luglio dal governo, di respingere in Libia i barconi che trasportano immigrati da una sponda all’altra del Mediterraneo.

Di Capua: “Fare rete tra i progetti”
“A dispetto dell’ampliamento dei posti rimangono ancora scoperti importanti tasselli, ad iniziare dalla necessità di ricomporre tutte le misure che ruotano intorno alla presenza (e all’arrivo) in Italia dei richiedenti e titolari di protezione internazionale, in un sistema asilo nazionale”, osserva Daniela Di Capua, direttrice del Servizio centrale dello Sprar. A suo parere, per “ottimizzare sforzi e risorse è necessario realizzare una sintesi tra i programmi nazionali e tra questi e le decine di attività realizzate a livello cittadino, provinciale e regionale”.

Chiamparino: “Valorizzare gli enti locali per affrontare l’immigrazione in modo non emergenziale”
Da parte sua il Presidente nazionale Anci, Sergio Chiamparino, sottolinea come la gestione dell’immigrazione “passa necessariamente per la valorizzazione del ruolo delle realtà locali, dei Comuni, che si sono già distinti con una serie di pratiche grazie alle quali oggi possiamo affrontare il problema dell’immigrazione in modo non emergenziale”. Per questo motivo il sindaco di Torino auspica una stabilizzazione finanziaria dello Sprar che si è “dimostrato un modello valido di gestione”. Lo stesso presidente Anci ritorna sull’urgenza di attivare una politica europea coordinata nel settore dell’asilo, con un’effettiva condivisione di responsabilità e di standard tra tutti gli stati membri. Da questo punto di vista Chiamparino si sofferma sull’importanza della prossima costituzione di un Agenzia europea dell’asilo, fortemente voluta dall’Italia”, auspicando che “l’Anci possa esserne parte attiva, assieme alle reti delle municipalità degli altri paesi europei”.


Zanonato: “Un’esperienza da cui prendere spunto”

Per Flavio Zanonato, sindaco di Padova e responsabile Anci per Sicurezza e immigrazione, il Rapporto Sprar può rappresentare lo strumento per conoscere più a fondo un’esperienza di governance in campo sociale tra le più avanzate e innovative presenti oggi in Italia, utile per trarne elementi strategici e punti di forza validi per affrontare la sfida dell’integrazione più in generale.

Morcone: “Fieri di questo modello”
Sulla stessa lunghezza d’onda il prefetto Mario Morcone, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno. “Non possiamo che essere fieri di tale modello che ha tracciato una strada di cooperazione, un esempio di governance che può e deve strutturarsi ancor più diffusamente come un adeguato sistema di protezione e garanzia per i richiedenti asilo e i rifugiati”, osserva il prefetto.


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