Formazione

A scuola in casa di Riina

L’Istitutto professionale senza più una sede rischiava di chiudere. Così il sindaco si mise in testa di requisire quei locali. Sfidando burocrazia, resistenze e perfino sabotaggi

di Mariano Campo

L?anno scorso i ragazzi di Corleone rischiarono di restare senza la loro Scuola di Agraria, appena sfrattata dalla vecchia sede. «Non potevamo assolutamente rinunciare a questo patrimonio di formazione, il nostro è un paese che vive principalmente di agricoltura», ricorda oggi il sindaco del comune palermitano, il pidiessino Giuseppe Cipriani. In via Aldisio c?era una palazzina inutilizzata, confiscata in primo grado di giudizio dal Tribunale di Palermo a Giovanni Di Frisco ed Angela Bagarella, cognati e ?prestanome? di Totò Riina, residenti da tempo in Sudamerica. «Bisognava fare in fretta, a giugno emettemmo perciò un?ordinanza di requisizione urgente della villetta, che oggi può finalmente ospitare l?Istituto Professionale di Stato per l?Agricoltura di Corleone».
Tutto semplice? Niente affatto. I proprietari della palazzina presentarono subito un primo ricorso alla giustizia amministrativa, che fu però respinto rendendo di fatto esecutiva l?ordinanza comunale: tuttavia il Tar suggerì di trasformare la requisizione in un contratto di comodato d?uso gratuito, stipulato poi con l?amministratore giudiziario dell?immobile. «Non sono mancati neanche i tentativi di sabotaggio», aggiunge Cipriani, «ma alla fine siamo riusciti a raggiungere questo grande risultato, concreto e al tempo stesso simbolico per un paese che solo adesso comincia pian piano a ribellarsi all?invadenza della mafia. La gente ha capito che, diversamente, sarebbe stata costretta a mandare i propri figli a scuola in un altro paese, e che quei locali vuoti in pieno centro erano uno spreco non più tollerabile». Un traguardo che è stato raggiunto soprattutto grazie al lavoro d?intesa fra Tribunale, Prefettura, Comune di Corleone e Provincia di Palermo, che ha permesso di adottare per la prima volta la procedura che consente di utilizzare a fini sociali un bene confiscato alle mafie, prima ancora della confisca definitiva.
L?anno scolastico per i ragazzi di Corleone è iniziato perciò normalmente, senza squilli di tromba e pompose inaugurazioni, come sottolinea il sindaco: «Dobbiamo convincere i cittadini che provvedimenti come quello che ha riguardato villa Riina-Bagarella non sono gesti di eroismo da enfatizzare, ma semplici atti di ordinaria amministrazione, che cercheremo di riproporre a breve utilizzando lo strumento della legge 109 del ?96. Anche questa è educazione alla legalità». Adesso è già stato assicurato il rinnovo della concessione per il prossimo anno scolastico, ma dal paese ?rilanciato? nel mondo dal fotografo Oliviero Toscani c?è chi attende con fiducia la sentenza definitiva: un foglio di carta bollata che restituisca alla collettività ciò che secondo i magistrati le èstato sottratto con mezzi illegali e violenti.

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