Sostenibilità

250 arresti durante le manifestazioni

Annunciato un taglio degli accrediti degli ambientalisti per la conferenza

di Redazione

La polizia danese e’ intervenuta con manganelli e spray urticante per bloccare i manifestanti che cercavano di accedere al Bella Center , sede della conferenza Onu sul cambiamento climatico. Almeno 250 persone sono state arrestate. La polizia ha dichiarato non autorizzate tutte le manifestazioni di protesta dopo mezzogiorno. L’annuncio e’ stato seguito da una tregua momentanea nelle proteste, ma in seguito il corteo si e’ avviato verso il centro di Copenaghen. Alcuni manifestanti intonavano slogan come “vogliamo il potere”, altri speravano di potersi unire ai delegati e agli ambientalisti accreditati al vertice, per formare una sorta di “assemblea del popolo”. Altri manifestanti ancora erano vestiti da Babbo Natale. Le Nazioni Unite hanno intanto deciso di ridurre il numero degli osservatori esterni e degli ambientalisti presenti al vertice. “Devo dare priorita’ ai delegati dei governi”, ha dichiarato Yvo de Boer, responsabile Onu per il clima.

All´interno del Bella Center, il centro congressi dove si svolge il Vertice sul Clima,  sono partiti alle 11 200 manifestanti che avrebbero voluto raggiungere la manifestazione organizzata questa mattina all’esterno, per simboleggiare una riunione e comunione fra i popoli e per poter svolgere la prevista e annunciata “Assemblea dei popoli”. La pacifica manifestazione organizzata del network “Climate Justice Now” si è sviluppata e caratterizzata dagli slogan che rivendicavano azioni concrete e immediate contro i mutamenti climatici, in un Vertice che ora dopo ora sta diventando sempre più difficile, senza la certezza che si arrivi ad un accordo finale.Gli attivisti delle associazioni ambientaliste, del commercio equo e solidale, i pacifisti insieme a sindacalisti studenti e rappresentanti delle popolazioni indigene, sono stati bloccati su un ponte, poche centinaia di metri oltre l´uscita, e dispersi alcuni minuti dopo con una carica della polizia. “E´andata persa – commenta Santo Grammatico, di Legambiente dal Bella Center di Copenhagen – una bella occasione per sottolineare l’importanza delle relazioni tra i popoli e chi li governa. Sono infatti le popolazioni indigene e del sud del mondo che, se non ascoltate, pagheranno a caro prezzo le conseguenze dei mutamenti climatici, così come pagheranno in tempi brevi anche i paesi del nord del mondo se non cambieranno modello di sviluppo. Il rischio che la società civile organizzata non possa far sentire la propria voce al Vertice è concreta. Ieri e oggi sono state ridotte le possibilità di accesso alla conferenza, domani saranno solo mille gli accreditati che entreranno (sui 34.000 registrati) e per la giornata conclusiva pare saranno ridotti fino a 90″.


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