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Dico all’emiliana, Errani fa retromarcia
In Commissione Bilancio spuntano due emendamenti: richiamo alla Costituzione e revisione dell'Isee con agevolazioni per le famiglie numerose
L’Emilia Romagna fa retromarcia sull’equiparazione fra famiglie e coppie di fatto nell’accesso ai servizi di welfare. E in più inroduce agevolazioni per le famiglie numerose. Dopo l’intervento del cardinal Caffarra, che aveva scritto al governatore Vasco Errani dicendo che «chi non riconosce la soggettività incomparabile del matrimonio e della famiglia ha già insediato il patto di cittadinanza nelle sue clausole fondamentali», la Giunta ha inserito un articolo 42 bis, che dettaglia i contributi economici degli utenti al costo dei servizi e di fatto ristabilisce differenze per i vari soggetti, famiglie, single e coppie di fatto. In più, nell’articolo proposto da Alfredo Bertelli, sottosegretario alla presidenza della Giunta, c’è il riferimento inequivicabile agli articoli 31 e 53 della Costituzione.
Le modifiche nella Finanziaria regionale introdotte con l’artiolo 42 bis sono state approvate dalla Commissione Bilancio ffari genareli e prevedono appunto una variazione dei criteri di costruzione dell’Isee, intervenendo a favore delle famiglie numerose con l’accesso agevolato ai servizi. L’Isee è rivisto in senso fortemente pro-family: più peso a chi sostiene situazioni di handicap o non autosufficienza, più peso a chi ha un carico familiare importante (un esplicito richiamo alle famiglie numerose), più peso a chi, con figli, affronta situazioni di precarietà economica e lavorativa. E poi il richiamo alla Costituzione per la definizione di famiglia (quella fondata sul matrimonio) introducendo criteri di progressività nell’accesso dei servizi. Nessuna uguaglianza tra famiglia, convivenze e individui, «ma un elenco di soggetti diversi tra loro e il cui accesso ai servizi avviene sulla base di criteri che li differenzia senza creare discriminazioni».
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