Cultura

L’Amesci risponde alla Lega

Dopo l'interrogazione parlamentare presentata dalla deputata Rivolta

di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la riposta del presidente dell’Amesci all’interrogazione della Lega (che puoi leggere cliccando qui)

 

Apprendo con sorpresa e rammarico dell’ennesima
interrogazione parlamentare sul servizio civile che presta s questo mondo un’attenzione sommaria quanto equivoca,  proprio nel momento in cui i temi da dibattere sarebbero di tutt’altro spessore e di più centrale importanza per la sopravvivenza del sistema stesso.


L’interrogazione dell’On. Rivolta in cui si chiedono chiarimenti su un corso di formazione per progettisti, proposto da Amesci e destinato a giovani universitari, laureandi e laureati, mette insieme una somma di
imprecisioni tale da evidenziare con chiarezza i motivi per i quali la politica non riesce a prendersi seriamente cura del servizio civile, lasciando per esempio che in finanziaria ne vengano ogni anno tagliati i fondi, fino a ridurlo ad un’esperienza di nicchia.


Il corso per futuri progettisti, assolutamente gratuito per i partecipanti e completamente auto-finanziato da Amesci, ha lo scopo di aiutare un gruppo di giovani a formarsi, acquisendo le competenze necessarie ad essere attori dello sviluppo del proprio territorio, utilizzando quel prezioso strumento che è il Servizio Civile Nazionale.


Un tema, quello del protagonismo delle giovani generazioni, condiviso da qualsiasi politica regionale, nazionale ed europea e troppo spesso affidato alla sola responsabilità delle associazioni che di giovani si occupano.


Per parte nostra, tra le tante attività rivolte all’empowerment dei giovani, abbiamo deciso di proporre un percorso formativo, messo in piedi anche con l’ausilio di docenti universitari, il cui scopo è quello di fornire know-how di progettazione sociale, arricchendolo con un’esperienza sul campo, con l’opportunità di mettere in pratica quanto appreso.


Per rendere tutto ciò possibile, non abbiamo esitato a far assumere allo Staff di Progettazione di Amesci, già carico di responsabilità in vista della prossima scadenza
progettuale, l’onere di accompagnare durante la fase di progettazione quasi 30 giovani stagisti. E per garantire ai giovani un confronto diretto con l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, che ha appena approvato il nuovo prontuario sulla progettazione, è stata richiesta la presenza di un esperto, nella sola qualità di intervento istituzionale, gratuito ed autorizzato, che presentasse gli obiettivi e le novità del nuovo documento.

Che l’Ufficio Nazionale accolga da anni inviti di questo genere avanzati dagli enti è una novità solo per coloro che di Servizio Civile non sanno nulla.  Per altro, qualsiasi amministrazione pubblica invitata a momenti di confronto o di presentazione di linee e programmi operativi offre, compatibilmente con le proprie possibilità, ampia disponibilità alle parti interessate.

Vale ancora la pena di sottolineare che il corso è rivolto ad un gruppo di giovani universitari, cui auguriamo di diventare in futuro tutti professionisti della progettazione sociale, e non allo staff di progettisti di Amesci, peraltro già qualificati. Certo, se non si conoscono le dinamiche del Servizio Civile, può essere difficile capire queste “piccole” differenze.

Chiudo questa breve e doverosa precisazione con l’augurio che tanta attenzione al Servizio Civile si trasformi presto nel concreto impegno del Parlamento ad approvare una legge più matura ed a concedere i fondi necessari a renderlo un’esperienza aperta a tutti i giovani Italiani.
 

Enrico Maria Borrelli

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