Famiglia

Pace: per Cnn 110 milioni di manifestanti nel mondo

Roma definita la città più entusiasta

di Gabriella Meroni

Centodieci milioni di persone in tutto il mondo sono scesi in piazza, oggi, per marciare contro la guerra. Lo ha affermato la Cnn, che ha stilato un bilancio di una giornata di manifestazioni in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti. L’Europa ha assistito alle più imponenti manifestazioni dai tempi della guerra in Vietnam. Il sindaco di Londra, Ken Livingstone, ha affermato che nelle vie della capitale britannica ha sfilato almeno un milione di inglesi, contrari alla posizione degli Stati Uniti e critici nei confronti dell’adesione del Governo inglese ai progetti bellici di Washington. Mille i pullman giunti nella capitale. Ore e ore necessarie per giungere al meeting point in Hide Park. In Germania, c’era almeno mezzo milione di persone, giunte nella capitale per dare forza all’atteggiamento fortemente contrario a un conflitto del cancelliere Gerhard Schroeder. Tre ministri della coalizione di Governo, socialdemocratici e verdi, hanno preso parte alla marcia di Berlino, ribadendo la richiesta al capo del governo di stare fuori dal conflitto. In Francia le manifestazioni sin sono svolte in 60 città sparse per tutto il territorio della nazione e hanno coinvolto centinaia di migliaia di francesi. Duecento mila persone hanno sfilato in silenzio nelle strade parigine. Uno degli organizzatori della marcia della pace parigina, Pierre Villard, ha auspicato che l’iniziativa di sabato sia “un messaggio per il presidente Bush, ma anche per il governo francese, che deve, se necessario, far valere il diritto di veto al Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Quasi cinque milioni di persone in piazza contro la guerra in Spagna: i dati vengono dagli organizzatori ma certamente la partecipazione è stata imponente nei cortei in decine di città del paese. La mobilitazione è stata superiore a quella avutasi per lo sciopero generale del 20 giugno 2002. Secondo il quotidiano spagnolo El Mundo, a Madrid si è avuta la manifestazione più imponente della storia del Paese: 2 milioni di persone (cifre degli organizzatori). Immensa anche la dimostrazione di Barcellona: un milione e mezzo sempre secondo gli organizzatori, più che alla marcia che l’11 settembre 1976 celebrò la fine di quarant’anni di dittatura franchista. Roma, forse, è stata la città che ha ospitato la folla più ingente ed entusiasta, dice la Cnn. Gli organizzatori parlano di tre milioni di persone, mentre la questura limita a 650 mila il numero delle presenze. Le manifestazioni sono state quasi dappertutto pacifiche, ad eccezione di Atene. La polizia ha dovuto sparare candelotti di gas lacrimogeno contro i cani sciolti che si sono staccati dalla manifestazione principale, formata da 50mila persone, e hanno iniziato a tirare bombe incendiarie e pietre. Nessun arresto, solo un’auto bruciata. A Istanbul, 5.000 turchi hanno manifestato violentemente contro gli Usa, chiedendo a Washington di abbandonare la via della guerra dopo che l’ultimo conflitto nel Golfo ha causato ad Ankara danni per milioni di euro (per le perdite sofferte dall’industria turistica). Il ministro degli Esteri, Yasar Yakis, ha concluso oggi, sabato, una serie di colloqui su un pacchetto di aiuti economici che sarebbe collegato all’invasione dell’Iraq. Centinaia di migliaia i manifestanti anche in Australia, Nuova Zelanda e in tutto il popolosissimo Sud-Est asiatico.


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