Cultura

Card. Etchegaray: il mio incontro con Saddam

La dichiarazione ufficiale rilasciata al termine dell'incontro tra l'inviato del Papa e il presidente dell'Iraq

di Daniela Romanello

Ecco il testo della dichiarazione rilasciata dal cardinal Etchegaray al termine del suo incontro con Saddam Hussein. Il testo originale della dichiarazione (in francese) è sul sito del Vaticano. Io comprendo che voi aspettiate questo momento con grande interesse per l?importanwa dell?incontro che ho appena terminato. Da parte vostra comprendete che il carattere spirituale della mia missione dà alla mia parola un accento particolare al quale voi non siete, senza dubbio, abituati. La chiesa, infatti, ha il suo modo di parlare della pace, di fare la pace, in mezzo a chi, a diverso titolo, si impegna, oggi, con tanta costanza. La Chiesa, come dice papa Giovanni Paolo II, si fa ambasciatore della ?coscienza morale dell?umanità allo stato puro, d?una umanità che desidera la pace, che ha bisogno della pace?.
In questo senso il mio incontro con il presidente Saddam Hussein si è svolto attorno a questioni concrete che non posso dirvi per rispetto di colui che òi ha inviato e di colui che mi ha ricevuto: si tratta di vedere se tutto è stato fatto per garantire la pace ristabilendo un clima di fiducia che permette all?Iraq di ritrovare il suo posto nella comuinità internazionale. Al centro del nostro incontro, era presente tutto il popolo iracheno del quale ho potuto, da Bagdad a Mossoul, misurare l?aspirazizone a una pace giusta e duratura dopo tanti anni di sofferenze verso le quali il Papa e la Chiesa universale si sono mostrati sempre solidali.
A nome del Papa, io oso appellarmi alla coscienza di tutti quelli che, in queste decisive giornate, hanno potere sull?avvenire della pace. Perché, in definitiva, è la coscienza che avrà l?ultima parola, più forte ditutte le strategie, di tutte le ideologie, anche di tutte le religioni.

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