Volontariato

Croazia: in 10mila davanti all’ambasciata americana

A Zagabria 10.000 persone hanno sfilato nelle strade del centro anche davanti all'ambasciata americana

di Redazione

Migliaia di persone sono scese in piazza in Croazia per manifestare contro la guerra e chiedere al governo di ritirare la firma dalla dichiarazione dei dieci a sostegno della posizione degli Stati Uniti. A Zagabria 10.000 persone hanno sfilato nelle strade del centro anche davanti all’ambasciata americana al grido di ”basta con le guerra”, ‘Bush e’ il vero dittatore’, ‘Cesare=Napoleone=Hitler=Bush’. E’ stata bruciata un bandiera americana coperta di croci uncinate. Manifestazioni contro la guerra si sono svolte anche a Vukovar, Osijek, Dubrovnik, Zara, Spalato, Pola, Sebenico. Sulla Ban Jelacic, la piazza centrale di Zagabria, Ivana Percl, a nome delle trenta organizzazioni che hanno indetto la manifestazione, ha detto che ”i croati sanno che cos’e’ la guerra”. ”Abbiamo vissuto un’aggressione – ha aggiunto – e non l’auguriamo agli altri. L’America non e’ Bush, come l’Iraq non e’ Saddam”. Ivan Supek, la massima autorita’ scientifica della Croazia ha dichiarato tra gli applausi che ”e vero che le armi di distruzioni di massa sono un pericolo reale, ma non sono un pericolo nuovo, esistono da oltre 50 anni”.”Per questo noi pacifisti chiediamo l’unica soluzione possibile: il disarmo di tutti i paesi”. Supek ha ricordato che la Carta dell’Onu prevede solo guerre di difesa e ”l’attacco pianificato da Bush non e’ ne’ una guerra di difesa, ne’ una guerra preventiva, non dobbiamo permettere che l’Onu e l’Unione Europea diventivo strumento dell’aggressione americana e multinazionale”. Durante la manifestazione sono state raccolte le firme per una petizione al governo croato affinche’ ritiri la sua adesione alla dichiarazione dei dieci paesi dell’Europa orientale e centrale a sostegno della posizione di Washington. ”Non vogliamo che questo governo dia il suo appoggio a questa guerra e a questo tipo di globalizzazione nella quale i ricchi diventano piu’ ricchi e i poveri piu’ poveri” ha detto Supek. ”Rattrista il fatto che la Croazia che ha vissuto un’aggressione – ha detto l’attrice Ursa Rankar – sia uno dei 18 paesi in tutto il mondo che appoggia l’attacco all’Iraq, chiediamo a Ivica Racan (primo ministro) di ritirare la firma”. Alcune organizzazioni hanno anche inviato una lettera al presidente della Repubblica Stipe Mesic chiedendo che la Croazia rifiuti l’uso dello spazio aereo per un’eventuale offensiva contro l’Iraq.


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