Politica

Disabili: Dal governo solo parole

Le associazioni dei disabili sollevano critiche al Governo per le sue politiche sociali

di Redazione

Le associazioni dei disabili sollevano critiche al Governo per le sue politiche sociali anche se si dicono ”disponibili a collaborare e a proporre soluzioni concrete” anche per il futuro. Entra nel vivo la seconda Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilita’ che si tiene a Bari, e dopo le relazioni dei ministri e’ la volta delle realta’ che raggruppano gli oltre 2 milioni e 800 mila disabili presenti in Italia. Il rappresentante dell’Associazione dei bambini cerebrolesi Marco Espa sottolinea che da parte governativa ”si parla tanto di famiglie e questo e’ un bene” ma che poi non si traggono le dovute conseguenze. ”Siamo fortemente convinti che questa risorsa familiare vada recuperata e sostenuta – afferma Espa – ma con risorse e non con vaghi enunciati. Ad esempio, siamo tutti convinti che occorra superare l’istituzionalizzazione delle persone con disabilita’ ma per fare questo le famiglie hanno bisogno di piu’ risorse e piu’ servizi”. Se il vice presidente della Fish,(la Federazione superamento handicap che raggruppa una cinquantina di associazioni) Salvatore Nocera si dice ”molto critico” affermando che nei fatti ”la politica fiscale del governo non tiene conto della risorsa famiglia”, il presidente dell’Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) Giovanni Pagano afferma senza mezzi termini che ”l’impostazione del governo non convince”. ”Non ci convince soprattutto una impostazione – dice Pagano – che ad oggi appare solo filosofica e dei buoni propositi mentre di concreto non c’e’ nulla. Si e’ ripetuto piu’ volte: ”interveniamo sulla famiglia” ma come nessuno lo dice. Invece noi diciamo al governo: come fa” un invalido al cento per cento a vivere con 423 mila di vecchie lire’ Da parte nostra non abbiamo chiesto la luna nel pozzo ma solo 50 euro al mese per 300 mila persone. Ci hanno riposto che sono troppi soldi e che i fondi a disposizione non lo consentono”. Non meno duro il giudizio di Pagano verso la Conferenza: ”e’ la solita passerella dove e’ escluso il mondo degli invalidi”.


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