Sostenibilità

Arriva il taglio dei costi degli SMS

Movimento Consumatori: era ora. Ma la campagna Facciamoci sentire non ci sta: una riduzione solo apparente

di Redazione

Novità in arrivo per la telefonia mobile. A partire da gennaio inviare un sms potrà costare al massimo 13,2 centesimi. E’ quanto ha deciso ieri l´Autorità per le telecomunicazioni, così facendo ha adottato il tetto previsto dalle regole Ue (11 centesimi+Iva). Ma le novità non terminano qui sul fronte tlc. Come già anticipato dal presidente Corrado Calabrò, arriverà sempre dall’inizio dell’anno in poi anche la tariffazione al secondo per le chiamate voce dai cellulari. “E´ una giornata positiva per i consumatori italiani – ha dichiarato Calabrò -. Quello raggiunto con la collaborazione degli operatori è un risultato che viene conquistato senza le solite liti giudiziarie”

Il Movimento Consumatori esprime soddisfazione. “Finalmente le anomalie del mercato della telefonia mobile in Italia iniziano ad affievolirsi – dice Alessandro Mostaccio, responsabile settore Telefonia MC – a favore di un’armonizzazione con gli altri mercati europei”.

Visto che ciascun operatore implementerà in maniera differente la nuova offerta, alcuni adeguando i piani tariffari, altri offrendo la migrazione gratuita a nuovi piani tariffari coerenti con il regolamento comunitario, sarà necessario in questo periodo di transizione, che gli operatori siano particolarmente trasparenti nei confronti dei clienti. E permettano all’AGCOM e alle associazioni di consumatori di monitorare le modalità con cui si adegueranno al regolamento comunitario.

“Riteniamo molto importante – conclude Mostaccio – la decisione di AGCOM di sottoporre a consultazione pubblica una serie di soluzioni tecniche per migliorare la trasparenza delle condizioni di offerta nel mercato dei servizi dati in mobilità”.

Di tutt’altro avviso la campagna Facciamoci sentire. «AgCom si compiace della proposta avanzata dai quattro principali operatori telefonici sulla apparente diminuzione dei costi degli SMS a partire da gennaio, ma FacciamociSentire.com  “non ci casca” e conferma lo Sciopero degli SMS che aveva indetto per martedi primo dicembre».

«Se si analizza bene quanto proposto dagli operatori», si legge in una nota «si scopre come l’annuncio del “tutto cambi” si completa nella pratica col concetto “affinche’ nulla cambi”, nella miglior tradizione del nostro bel paese menzionata fin dal famoso film Il Gattopardo:

 – la riduzione sembra che non sara’ automatica, ma dovra’ essere richiesta da ogni consumatore. Un balzello singolare ma che sicuramente limitera’ il numero dei beneficiari di tale iniziativa: in quanti infatti lo ricorderanno, fra questi quanti sapranno come chiederlo e poi quanti verificheranno? Ricordiamoci che il consumatore medio non conosce neppure la sua tariffa telefonica, figuriamoci se ognuno puo’ mettersi a fare le pulci per ottenere qualcosa che un organo di controllo potrebbe imporre per tutti.

 – sembra che per usufruirne non si potra’ mantenere la propria tariffa telefonica, in alcuni casi sara’ necessario migrare ad altro piano tariffario…con tariffe a nostra scelta? No ovviamente, con tariffe sugli altri servizi proposte dagli operatori telefonici. Come dire: “Ti tolgo i costi del coperto, ma mi spiace non posso proporti la solita pasta, puoi scegliere fra il filetto o l’aragosta…ovvio i prezzi son diversi”

 – si propone un tetto massimo al costo degli SMS nazionali pari al costo imposto dalla comunita’ europea per gli SMS in roaming, quando e’ chiaro che l’SMS inviato all’interno dei confini nazionali coinvolge meno operatori dell’SMS inviato in roaming ( due al massimo nei confini nazionali contro i tre minimo nel roaming ) e quindi il suo costo dovrebbe essere inferiore nella realta’ come e’ nella logica per cui un servizio prodotto da alcuni attori del mercato non puo’ costare uguale allo stesso servizio prodotto dagli stessi attori ma con l’aggiunta di un dispendio ulteriore da parte di altri attori».

«Insomma», conclude la nota, «il paradosso continua, gli SMS in realta’ agli operatori telefonici non costano nulla, e rifacendosi a tariffe che loro stessi propongono per servizi affini, potrebbero farli pagare 0,00001 euro invece di 0,11 euro piu’ iva. Quindi, il primo dicembre, nessuno invii SMS con gli operatori telefonici»


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