Sostenibilità

Al prezzo giusto e senza veleni Ecco il cotone equo e solidale

Focus Fairtrade

di Redazione

La produzione di cotone ha un ruolo importante in molti Paesi in via di sviluppo. Si tratta della materia prima più esportata al mondo e milioni di persone dipendono economicamente da questa produzione, in alcuni casi unica fonte di reddito delle famiglie. I contadini che coltivano il cotone seguendo metodi convenzionali sono esposti alle pressioni del mercato mondiale, dove i prezzi sono da ormai lungo tempo al ribasso. Di contro, i prezzi dei fertilizzanti, dei pesticidi, dei disinfestanti e delle sementi sono in costante rialzo, e questo allarga sempre più il divario tra entrate e costi di produzione. La conseguenza di questa evoluzione è l’impoverimento dei contadini, che spesso non riescono più ad acquistare nemmeno i viveri primari. Largo è l’impiego di manodopera infantile: si calcola che, in tutto il mondo, più di un milione di bambini lavori ogni anno nei campi di cotone.
Banditi in Europa, in India (e in altri Paesi in via di sviluppo) l’utilizzo di pesticidi e disinfestanti è tanto comune da rappresentare la principale causa di morte di chi coltiva il cotone.
Per contribuire a migliorare la situazione dei produttori di cotone dei Paesi in via di sviluppo, nel 2005 Flo – Fairtrade Labelling Organizations International ha creato e ha adottato gli standard internazionali per il cotone Fairtrade. Gli standard sono stati pensati per i piccoli produttori di aree svantaggiate, organizzati in cooperative, associazioni o consorzi; i produttori ricevono il prezzo minimo garantito, al di sotto del quale la trattativa commerciale non può scendere, che copre i costi di produzione e non subisce le oscillazioni delle quotazioni del prezzo dei mercati tradizionali. I produttori ricevono inoltre un margine aggiuntivo (il Fairtrade premium) da destinare a progetti di sviluppo sociale e sanitario che coinvolgono l’intera comunità, come costruzione di scuole, strade, infrastrutture, ospedali ma anche corsi di formazione, borse di studio per i figli dei produttori. La coltivazione del cotone nel rispetto degli standard esclude l’utilizzo di sostanze chimiche, definite dannose per l’uomo e per l’ambiente, elencate nel protocollo delle sostanze chimiche vietate.
Jeans, calzini, borse, t-shirt, felpe realizzate in cotone equosolidale Fairtrade. Attualmente otto aziende italiane sono licenziatarie del marchio per il cotone.
www.fairtradeialia.it


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