Come evitare che i contributi economici ai cittadini più poveri siano spesi per Gratta e vinci, lotterie e Superenalotto? La Valle d’Aosta ha escogitato un sistema semplice quanto pratico. I beneficiari del fondo locazioni potranno far richiesta e ottenere il sostegno dal Comune a condizione che dimostrino di essere in regola con il pagamento della pigione. Dovranno dar prova, insomma, di aver utilizzato i soldi ricevuti per pagare il canone e non per scommesse sportive, alcol o altro. Nel caso di mancato pagamento degli affitti per i quali è stato concesso il contributo, infatti, il beneficiario perderà la possibilità di presentare la domanda per gli anni a venire, sia per le somme stanziate col fondo nazionale che con quello regionale. I valdostani che temono, inoltre, di non riuscire a gestire correttamente il contributo potranno richiedere agli uffici municipali di liquidare il beneficio economico direttamente in favore del proprietario. La misura adottata dalla Regione guidata da Augusto Rollandin (nella foto) consente non solo di scongiurare la “distrazione” delle risorse erogate ma anche di favorire l’emersione dei contratti di affitto in nero. Non è l’unica misura innovativa introdotta dalla Valle d’Aosta. Dall’esame dei dati dei contributi assegnati negli anni precedenti è emerso che nuclei familiari con reddito simile sono stati discriminati dalla soglia di incidenza del canone sull’Irse (Indicatore regionale della situazione economica), indipendentemente dal numero dei componenti il nucleo. Nuclei meno numerosi e che pagavano canoni salati ottenevano contributi più alti rispetto ai nuclei più numerosi che pagavano canoni più bassi. Per riequilibrare questa situazione e consentire l’accesso ai contributi anche ai nuclei familiari esclusi perché si adattano (per necessità) a pagare canoni di locazioni inferiori alla media, la Regione ha previsto dei canoni di locazione di riferimento che mediano tra le attuali condizioni di mercato ed il numero dei componenti il nucleo familiare.
